GENOVA - "Potevamo quasi sentire le urla delle persone in difficoltà quella notte". Andrea Furgani, medico del 118 di Genova, racconta la sua esperienza sul relitto della Costa Concordia, che esattamente 10 anni fa si incagliò a largo delle coste dell'Isola del Giglio.
Furgani salì sulla nave una sola notte, quella del viaggio verso Genova, pronto ad assistere gli operatori che stavano trasportando il relitto in caso di necessità, e descrive lo scenario terribile di fronte al quale si è trovato: "C'erano vestiti, scarpe e altri indumenti ancora in giro per il relitto, ricordo un corridoio con ciabatte o scarpe delle persone, mi ha colpito molto proprio per questo aspetto, immaginavi le persone che correvano per mettersi in salvo. Il mio viaggio è durato solo una notte ma è stato intenso vedere le luci della costa genovese a bordo di quella nave".
Dieci anni dopo il ricordo è ancora molto intenso e, purtroppo, non è l'unico: "Coi miei colleghi abbiamo lavorato anche sul tragico crollo della torre piloti, di Costa Concordia non abbiamo i volti dei pazienti ma in qualche modo l'esperienza ci ha portato ad immaginarli, si mischiano i ricordi e rivedi situazioni complesse che hai gestito in questi anni di lavoro".