GENOVA - Venerdì 7 luglio, come in diverse parti d'Italia, anche a Genova si tiene lo sciopero di 4 ore (dalle 8 alle 12) dei metalmeccanici con presidio e manifestazione.
Nel capoluogo ligure il concentramento dei partecipanti è previsto per le ore 9 in piazza Massena a Cornigliano.
Lo sciopero è stato proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rilancio industriale, l'occupazione, il salario, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte.
"Le metalmeccaniche e i metalmeccanici - spiegano i sindacati in una nota - stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la sua base produttiva e, nell'attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione — ecologica, digitale, energetica e tecnologica — sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell'industria. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali si rischia di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza. E necessario rimettere al centro il lavoro dell'industria metalmeccanica e impiantistica se si vuole una reale transizione, altrimenti si rischia di aggravare la condizione dei lavoratori già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da un'inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari".
Per questo Fim, Fiom e Uilm si mobilitano: "Vogliamo rivendicare il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del governo. Servono scelte politiche e industriali per far sì che i cambiamenti diventino altrettante occasioni".
Il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia presente alla mobilitazione di Genova dove chiuderà la manifestazione con il comizio in piazza Montano ha dichiarato: “da Genova oggi i metalmeccanici lanciano un grandissimo appello insieme alle altre piazze metalmeccaniche del Centro-Nord d’Italia , al Governo e a tutto il Paese. Non c’è futuro senza l’industria metalmeccanica, è assolutamente indispensabile che al nostro settore venga garantito un futuro e che dentro le transizioni in atto da quella energetica e green a quella digitale si rilancino le imprese e il lavoro.
Abbiamo - prosegue - transizioni importanti a partire dall’automotive, alla siderurgia e aziende in crisi, molte storiche, per le quali va trovata una soluzione. Il nostro è un settore che ha bisogno di un salto di qualità, c’è bisogno di un Governo che sia capace non solo di accoglierci e aprire tavoli ma capace di darci risposte. Da domani è necessario cambiare passo, dare un futuro alle industrie metalmeccaniche perché senza politiche industriali come Paese non andiamo da nessuna parte. In altri paesi sono già molto avanti stanno investendo miliardi di euro per gestire le transizioni, abbiamo bisogno di recuperare tempo, le risorse ci sono devono essere utilizzate bene dialogando con le parti sociali e con il sindacato che è un grande valore di questo Paese" conclude.
Per il segretario generale della Fim Liguria Christian Venzano le transizioni possono rappresentare "una grande opportunità a parte che queste vengano gestite mettendo in campo risorse e politiche industriali e formative che preservino e rilancino il lavoro, a partire da quelle necessarie infrastrutture che la nostra regioneabbisogna da tempo, sulla portualità e la viabilità. Vanno poi affrontate e risolte le troppe vertenze aperte da anni e per le quali si continua a perdere tempo a partire dall’ex-Ilva e Piaggio Aero servono soluzioni che diano una prospettiva lavorativa e industriale di lungo periodo, anche per questo oggi ci siamo mobilitati come metalmeccanici e siamo scesi in piazza per un futuro che veda ancora protagonista l’industria metalmeccanica nella nostra regione" conclude Venzano.
In più preoccupa lo sciopero nazionale che coinvolge il trasporto pubblico indetto dal sindacato Faisa Confail ma che non è stato indetto a Genova. Da Nord a Sud, tranne in Liguria, si preannuncia un venerdì difficile per gli spostamenti in città con i lavoratori del settore che incroceranno le braccia in fasce orarie differenti a seconda dei territori. Verranno comunque rispettate le fasce di garanzia.