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Attualità

Poca preoccupazione tra i clienti, nessun calo nelle vendite
2 minuti e 48 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA-Viene definita emergenza, dopo il Covid anche la peste suina africana mette a rischio l'economia italiana. Dopo i primi casi riscontrati in diverse carcasse tra Piemonte e Liguria, la nascita dell'Unità di Crisi e l'ordinanza ministeriale che impone un nuovo lockdown ai liguri: quello dei boschi.

Vietata la caccia, la pesca, il trekking e il mountain biking. Anche solo quella che sembrerebbe una innocua passeggiata nel bosco, potrebbe far uscire il virus dalla zona infetta delimitata in 114 comuni italiani di cui 36 liguri, e per questo non è consentita. Pena? Una denuncia. Nessun pericolo per l'uomo, spiegano gli esperti, ma già diversi paesi come Cina, Giappone, Corea del Sud, e Kuwait hanno bloccato l'export o applicato delle restrizioni sui salumi provenienti dall'Italia.

Peste suina: passeggiate e giri in bici vietati nei boschi-L'ORDINANZA

Al mercato Romagnosi, nel quartiere genovese di Marassi, 'gli affari' vanno bene per le macellerie e non sembrano essere cambiate con l'avvento della peste suina. "Per il momento, fortunatamente, non abbiamo avuto nessun calo delle vendite. Carne ne arriva tanta e anche tra i clienti non ho sentito preoccupazioni o scetticismo, forse le persone si rendono conto che i controlli dentro gli allevamenti sono tanti infatti la carne che vendiamo è controllatissima." Anche un altro banco conferma che non esiste la 'psicosi' da peste suina, chi li acquistava prima, li acquista anche oggi, nonostante l'aumento dei prezzi di alcuni tagli o tipi di carne come polli e tacchini. 

Cinquecento maiali sani, allevati nelle fattorie a gestione familiare tra Savona e Genova, rischiano di essere sacrificati e macellati prima del dovuto momento per tutelare dalla 'pandemia' suina i suini dei grandi allevamenti italiani. L'ipotesi dell'uccisione dei maiali è trapelata dopo la prima riunione della task force della regione Liguria (LEGGI QUI) organizzata per contrastare la pandemia dei suini: si tratta perlopiù di allevamenti di maiali di uno al massimo tre o quattro esemplari che le famiglie allevano vicino a casa per macellarli in occasione delle festività più importanti. 

"La carne suina ovviamente non è un mercato dominante in Liguria, come è noto non vi sono allevamenti intensivi. Vi è solo un allevamento domestico, che almeno nelle aree di contenimento certamente andrà abbattuto e indennizzato. L'ultimo focolaio di peste suina africana in un Paese dell'Europa continentale - ha detto il presidente di Regione Giovanni Toti - è durato un paio d'anni in Belgio, pare trasmesso da alcuni panini con insaccati gettati da militari Nato dopo il ritorno da un'esercitazione in Polonia. Per contenere un focolaio la Cina nel 2017 ha abbattuto 300 milioni di capi nel suo territorio. Occorre chiarire - ha specificato Toti - che la peste suina non è una malattia trasmissibile all'uomo, non incide sull'uomo né dal punto di vista dell'infezione né tantomeno dal punto di vista alimentare. Le carcasse contagiate vanno distrutte per non far circolare un virus che ha una resistenza temporale e una stabilità ambientale molto potente".

Peste Suina, lotta contro il tempo per salvare 500 maiali sani-LA NOTIZIA

È d'accordo anche il macellaio Fedele: "Per il momento non ho avuto nessuna comunicazione o comunque nessuno ci ha detto niente, rimango tranquillo del fatto che la situazione si risolverà e non ci saranno problemi per le macellerie. Sul fatto di uccidere maiali sani per controllare la pandemia credo che sia una cosa che si deve fare, l'Italia ha dimostrato di essere in grado di gestire questi virus che colpiscono gli animali e forse quello è uno dei metodi necessari."

 

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