GENOVA - Riprende ufficialmente dopo la pausa estiva il processo per il crollo di ponte Morandi nell'agosto del 2018, costato la vita a 43 persone. Nel processo sono 58 gli imputati e proprio settembre è l'atteso momento chiave in cui inizieranno i loro interrogatori. Le udienze al Tribunale di Genova ricominciano con la consueta cadenza: tre a settimana salvo imprevisti, concentrate da lunedì a mercoledì.
"Il fatto che il processo riprenda è molto importante, ed è importante che si entri nel vivo con l'audizione degli imputati che decideranno di farlo", commenta a Primocanale Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime Morandi.
Nei giorni 11-12-13 settembre parlano gli ultimi due testi della Procura e a ruota gli avvocati delle parti civili di Comune e Regione che dovrebbero quantificare i danni subiti, danni che è bene rimarcare saranno decisi in sede civile. Lo spiega a Primocanale l'avvocato Raffaele Caruso, difensore del comitato ricordo vittime Morandi: "I testi di Comune e Regione descriveranno il danno che questi due enti hanno subito sotto vari profili, di carattere organizzativo e il danno all'immagine soprattutto, e poi dal 18 inizieranno gli esami degli imputati, tra cui quelli che vengono definiti i principali come l'amministratore delegato di Autostrade di allora, Castellucci, e funzionari e dirigenti importanti rispetto all'andamento dei fatti come l'architetto Don Ferri Militelli".
Gli imputati che hanno dichiarato la disponibilità a essere sottoposti a esame, al momento, sono 22. "Si procederà a blocchi a seconda del gruppo di imputati - spiega ancora Caruso - Si partirà dai funzionari dello Stato che avevano compiti di controllo rispetto a quelle attività connesse al monitoraggio e alla verifica dell'adeguatezza del progetto di retrofitting che era in corso di approvazione e poi si passerà agli altri gruppi".
Spiega Egle Possetti: "Ricordiamo che non tutti hanno accettato l'interrogatorio. Una parte sarà sentita però potrebbero anche decidere di non farlo, vedremo, da lunedì l'inizio dell'audizione degli imputati sarà un momento cruciale nella fase processuale, lo attendiamo con ansia".
La Procura potrebbe anche sentire tre imputati a udienza, ma la situazione potrebbe essere diversa e dilungarsi da persona a persona.
Continua Caruso: "Noi crediamo che sia stata fatta una chiarissima ricostruzione della dinamica che esclude l'esistenza di un vizio occulto in maniera radicale e attribuisce la responsabilità del crollo all'usura, cioè alla ruggine che ha proseguito in ragione di una scommessa perduta del suo progettista, che però si era reso conto di questa problematica sin dagli anni Ottanta e l'ha riconosciuta e ha messo i dati di conoscenza a disposizione tanto che per la pila 11 il problema venne superato".
"Siamo arrivati alla parte conclusiva del processo, ora però la parola ce l'avranno gli imputati che proveranno in tutte le maniere a convincere il collegio che il Morandi sia crollato per causa ancora da chiarire, ma già la lista dei testi della Procura ha dimostrato la validità dell'accusa, la sua solidità. Ora per noi si tratta solo di completare il puzzle e di capire quando ci sarà la sentenza, perché con questi elementi non può essere altrimenti", ha commentato a Primocanale Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime del crollo del ponte.
(immagine di archivio)