GENOVA - "Noi siamo l'Oceano e l'Oceano siamo noi". La dichiarazione universale dei diritti fondamentali degli oceani è approdata all'Onu, presentata dalla delegazione del Comune di Genova guidata dal vicesindaco di Genova Piciocchi davanti a 400 persone fra capi di Stato, ministri e ambasciatori, opinion makers e rappresentanti delle comunità impegnate nella difesa dell'ambiente.
Il primo principio recita: "L'oceano sostiene tutta la vita sul pianeta", il secondo "Il genere umano dipende da un oceano sano" e c'è anche un passaggio che stabilisce "In dubio in favorem Oceani" cioè in caso di valutazione di impatto incerta o contrastante per qualsiasi attività antropica, si applicherà il principio "nel dubbio dalla parte dell'Oceano".
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L'Onu è tappa di arrivo di un viaggio iniziato da Genova che ha coinvolto in due anni di riunioni, incontri e summit con la partecipazione di 35 Paesi, centinaia di esperti, biologi marini, giuristi, economisti, filosofi. Ora l'obiettivo è arrivare all'adozione entro il 2030 di una vera e propria Dichiarazione universale dei diritti degli oceani da parte dell'Onu.
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"Sono molto orgoglioso che questo processo sia stato chiamato Genoa Process perché l'idea è nata qui - ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci -. Vogliamo costruire il decalogo di protezione degli oceani, che dice quello che le nazioni, le città, coloro che vanno per mare devono fare per rispettare gli oceani e far sì che possano essere trasferiti migliori di come li abbiamo trovati alle future generazioni".
La presentazione all'Onu ha suscitato grande interesse. "Ci aspettiamo venga ripreso da altre nazioni per avere una forza consistente che potrà muovere chi fa leggi e regolamenti".
Il biologo marino e special advisor per l'Ocean race, Antonio Di Natale spiega: "Abbiamo avuto dichiarazioni chiare e importantissime da parte della responsabile della World bank per l'ambiente ma anche di quelli del programma dell'Onu per lo sviluppo, la conservazione della natura e dai ministri di Panama e Brasile e del primo ministro di Cabo Verde". Il lavoro "andrà avanti" assicura anche Richard Brisius, presidente di The Ocean race".