GENOVA - È arrivata alle 7.30 nel porto di Genova (molo Doria Ponente) la nave ong Geo Barents con a bordo 63 migranti. L'attracco alle 7.40. Tra loro ci sono quattro donne e dieci minori non accompagnati. Cinque ragazzi verranno accolti sul territorio genovese e ligure, mentre l'altra metà verrà distribuita fuori regione. Diversi migranti verranno trasferiti nella tendopoli di Voltri. Ad accoglierli uno striscione con scritto "Genova solidale" e "Benvenuti a Genova" per far sentire la propria vicinanza alle persone che hanno affrontato quattro giorni di viaggio per raggiungere il capoluogo ligure. Presenti anche i lavoratori portuali.
"Il primo passaggio è quello dei medici che salgono a bordo e fanno uno screening a queste persone, subito dopo la doccia e il cambio vestiti. Successivamente lo spazio per le visite mediche più approfondite e la foto segnalamento con la Questura. Tutti i migranti sosteranno nel porto finché non verranno distribuiti sul territorio ligure attraverso dei pullman, abbiamo preparato dei pasti caldi per dare loro un sostentamento dopo giorni di viaggio" ha raccontato a Primocanale l'assessore alla Protezione civile del comune di Genova Sergio Gambino.
A bordo della Geo Barents è presente anche una ragazzina di 14 anni, minore non accompagnata, una rarità rispetto al numero molto alto di minori maschi. "La ragazzina è stata la prima a scendere ed è stata subito presa in carico dal comune di Genova, proprio perché la sua è una storia particolare" ha spiegato Gambino.
Per lo sbarco è presente un percorso segnalato dove le persone verranno identificate con un braccialetto e avviate verso l'area igienico/sanitaria, con annessa visita medica.
Presente a molo Doria Ponente anche il prefetto di Genova Renato Franceschelli: "È una giornata tranquilla perché il numero delle persone a bordo non è elevato e l'organizzazione è pronta a gestire la situazione, per quello che dobbiamo offrire per la prima accoglienza - ha commentato a Primocanale Franceschelli -. Questi gli step successivi: identificazione da parte della polizia, monitoraggio delle condizioni sanitarie e la distribuzione nei vari centri di accoglienza. Il ministero ha disposto che rimangano tutti in Liguria. I migranti sono tutti africani, arrivano dall'Africa Sub Sahariana, Ghana, Senegal, ma anche dal Bangladesh.
A scendere per prima è stata una donna, di solito infatti la priorità è sempre data a loro, proprio per le condizioni fisiche e un maggior affaticamento. "Si farà un primo screening per capire qual è la situazione di salute: doccia e cambio vestiti e dopo la visita del personale sanitario dell'ospedale policlinico San Martino e delle Asl - racconta a Primocanale Patrik Balza di Anpas Liguria -. Noi qui siamo a supporto, coordinati dal 118 per capire se è necessario un intervento più accurato, in questo caso noi li trasportiamo negli ospedali genovesi".
Il 118 si occupa di una prima identificazione delle persone e di procedere con la visita di controllo. "In questi casi la situazione è sempre in divenire, ma dalla nave non sono state segnalate particolari criticità - commenta ai microfoni di Primocanale Paolo Frisoni, direttore 112 e 118 -. Il 118 ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la parte sanitaria, gestiamo questa fase con Questura e Prefettura e cerchiamo di fornire l'assistenza migliore. Le persone dopo lo sbarco vengono sanificate per contenere la possibilità di infezioni, la scabbia per loro spesso è endemica e cerchiamo di gestirla il prima possibile". Al momento risultato 15 i migranti con la scabbia.
È pronta la macchina della Protezione civile del comune di Genova che provvederà a fornire accoglienza e assistenza alle persone con abiti e pasti. I minori che hanno bisogno di cure mediche immediate saranno portati all'ospedale pediatrico Giannina Gaslini. Tutti gli adulti saranno trasferiti verso le strutture di Savona e Imperia su mezzi messi a disposizione, eventualmente affittati, dalla Prefettura. Non è più previsto il tampone per il covid e le operazioni di sbarco dovrebbero essere mediamente veloci.
"Abbiamo messo in campo come Protezione civile e Prefettura un piano ben rodato: usiamo le banchine da appoggio, con il prefetto si trovano i luoghi chiusi dove si possono svolgere tutte le operazioni necessarie - ha spiegato a Primocanale l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone -. La nostra colonna mobile supporta tutte le attività di sbarco, c'è poi un tema di distribuzione dei migranti, perché la Liguria è abbastanza satura, come ci dicono i dati. Finite tutte le verifiche si decide poi la distribuzione dei migranti sul territorio nazionale ed extra nazionale".