ROMA - Arrivano novità importanti per il futuro di Acciaierie d'Italia: il governo ha deciso di intervenire per superare l'impasse che ha bloccato l'Ilva per diversi mesi, causato dall'indisponibilità, annunciata nelle ultime settimane, dell'azionista di maggioranza. Mittal infatti, con il suo 62%, aveva bloccato il versamento di ulteriori fondi per ricapitalizzare la società siderurgica. L'altra parte di quote è gestita da Invitalia, co-partecipata dello Stato.
Nella giornata di ieri, giovedì 30 novembre ndr, è stato convocato un vertice presieduto dalla premier Giorgia Meloni, al quale hanno preso parte tutti i ministri coinvolti (Giorgetti, Urso e Fitto ndr).
Durante l'incontro è emerso che la situazione economico-finanziaria dell'azienda potrebbe portare al fallimento dello stabilimento di Taranto con gravi conseguenze sociali per i suoi dipendenti diretti e per tutti gli indotti coinvolti. Questo comporterebbe anche la crisi e la chiusura dei poli di Cornigliano e Novi Ligure.
Il governo quindi si è detto disponibile a ricapitalizzare, con la richiesta da parte di ArcelorMittal di 100 milioni di euro. Nell'accordo del 2020 si prevedeva che entro maggio 2024 il socio pubblico potesse salire al 60% (ora Mittal è al 62%), diluendo così il socio maggioritario al 40% (attualmente Invitalia è al 38%).