GENOVA - "Come spesso si dice della famiglia si può dire anche per la Chiesa: non è un albergo ma un luogo dove tutti possono e devono sentirsi coinvolti, corresponsabili e dare il proprio contributo". Così don Gianfranco Calabrese vicario episcopale per l'annuncio del Vangelo e della missionarietà durante il tradizionale scambio di auguri natalizio tra l'arcivescovo di Genova e i giornalisti che quest'anno ha visto per la prima volta anche la presenza del vicario generale e dei quattro vicari come segno concreto dell'importanza di lavorare insieme.
Un tempo c'era un prete per ogni campanile oggi non è più così. Da qui è partita la riflessione che ha portato il vescovo Tasca con il Consiglio episcopale a pensare a una nuova organizzazione del territorio diocesano con alcune équipe pastorali formate da un prete 'moderatore', un diacono e alcuni laici.
Per questo la diocesi di Genova, per cercare di tenere vive alcune realtà parrocchiali, sta lavorando all'inserimento di alcune figure: il moderatore di fraternità di parrocchie, il diacono cooperatore e alcuni laici che si prepareranno per aiutare queste équipe pastorale.
"Non è solo la mancanza di vocazioni e la conseguente carenza di sacerdoti che ci ha spinto a ripensare il modello di fraternità tra le parrocchie ma un invito a riscoprire la propria vocazione di cristiani".
"Il sacerdote 'moderatore' che può occuparsi di più parrocchie come amministratore sarà coadiuvato dal diacono cooperatore e da alcuni laici. Insieme questa équipe sarà chiamata a mantenere viva e missionaria ogni parrocchia di quella zona - sottolinea Calabrese - il sacerdote 'moderatore' ha il compito di far crescere la collaborazione nella prospettiva della missionarietà".