GENOVA - "Da un lato le presunzioni costituzionali di non colpevolezza, dall'altra dobbiamo consentire ai magistrati, che sono di elevatissima competenza professionale, di svolgere con serenità ed equilibrio il loro lavoro e il miglior servizio che si possa fare al cittadino, perché siamo in una fase che è ancora la fase delle indagini tesa a verificare e a ricostruire determinati accadimenti ed è finalizzata soprattutto a cercare anche se possano esserci spiegazioni alternative come in qualsiasi altro processo", commenta così Margherita Cassano, prima presidente della Corte di Cassazione, la maxi inchiesta in Liguria che ha visto tre arresti, i domiciliari per il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e per l'imprenditore Aldo Spinelli, e il carcere per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale e ex ad di Iren.
La quarta carica dello Stato, presente a Genova per l'incontro dedicato a "L'indipendenza della magistratura", è stata intervistata da Primocanale a margine della giornata organizzata dal dipartimento di giurisprudenza dell'Università di Genova nella settimana della legalità. E sui tempi della giustizia, che - si invoca - siano sempre più celeri. "Su questo questo sono assolutamente ottimista, perché il messaggio che si trasmette all'opinione pubblica non corrisponde più alla realtà dei fatti, perché ormai sia in campo civile che in campo penale i processi avvengono in tempi assolutamente ridotti rispetto al passato".
"Faccio un esempio in Cassazione l'ufficio in cui lavoro ogni anno vengono iscritti 50.000 ricorsi. Il Disposition Time a oggi è di 113 giorni per definire i ricorsi, quindi mi sembra che ci siano tutti i presupposti per avere fiducia"