GENOVA - In un anno recuperavano 30 carcasse di cinghiali, solo nel primo mese di peste suina invece nella provincia di Genova ne sono stati recuperate ben 60, solo 18 sono però risultati positivi.
Un nuovo caso di carcassa di cinghiale positiva alla peste suina è stato individuato nel Comune di Rossiglione, entroterra della Città metropolitana di Genova, portando a 18 i capi infetti rinvenuti in Liguria dall'inizio dei sopralluoghi. Lo conferma il vicepresidente della Regione Liguria e assessore allo Sviluppo dell'entroterra Alessandro Piana in una nota. Ad oggi i ritrovamenti di cinghiali infetti sono 4 nel Comune di Isola del Cantone, 2 in quello di Ronco Scrivia, 3 a Campo Ligure, 4 a Rossiglione, 4 a Mignanego, 1 a Genova Est.
Lo svela Ciro Gargiulo, il titolare della Ecover, la ditta di piazzale Bligny a Molassana che si occupa del trattamento e dello smaltimento di animali, fra cui anche degli animali domestici destinati ad essere inceneriti.
Ai dipendenti della Ecover spetta il compito più duro e faticoso della lotta alla peste suina, recuperare le carcasse che cacciatori e volontari rintracciano e geolocalizzano nei boschi e lungo i torrenti, dove spesso i cinghiali scelgono di andare a morire. "Qui da noi arrivano i veterinari della Asl che effettuano i prelievi necessari a stabilire se un cinghiale è positivo o negativo".
Alla Ecover spetta anche il delicato e triste compito di accompagnare per l'ultimo viaggio i nostri animali domestici, dai cani ai gatti, destinati ad essere inceneriti.
"Animali insoliti recuperati in città? Oltre ai soliti piccioni, topi, caprioli e cinghiali, è capitato di recuperare tartarughe Caretta Caretta e anche la balena spiaggiata anni fa a Recco" conclude Gargiulo.