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Attualità

Il fisico Giovanni Francia realizzò il primo prototipo funzionante negli anni Sessanta all'istituto Marsano. Oggi potrebbe essere un esempio da cui trarre ispirazione
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Silvia Isola
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GENOVA - Quasi sessant'anni fa, nel 1956 dalla collina di Sant'Ilario a Genova il matematico, fisico e ingegnere Giovanni Francia, torinese di nascita, ma genovese di adozione realizzò la prima centrale solare a concentrazione all'interno dello storico istituto agrario Bernardo Marsano. Fu una innovazione straordinaria che il fisico sperimentò proprio nel capoluogo e che per anni è stata dimenticata. Oggi, oltre ad essere un sito di archeologia industriale da valorizzare e far conoscere alla cittadinanza, potrebbe essere un nuovo punto di partenza per gli studi sulle energie rinnovabili. 

"Aveva l'obiettivo di captare l'energia calorifica del sole, trasformando le elevate temperature dei raggi solari in energia cinetica e meccanica"

"La sua è una azione molto interessante che ha avuto poi anche degli sviluppi negli anni successivi, ma che non è stata più utilizzata in Liguria", spiega Angela Comenale Pinto, già docente dell'istituto Marsano che ha fin da subito capito il valore di questo 'reperto', fatto visitare durante le passate edizioni del Festival della Scienza a scolaresche e famiglie. "Naturalmente nella nostra regione ci sono piccoli spazi, quindi non è possibile replicare quello che è stato fatto nel deserto del Mojave, in California, ma si potrebbero comunque realizzare impianti più piccoli".

Sì, perché in California è stata realizzata la centrale solare a concentrazione più grande del mondo proprio anche sulla base di quel primo prototipo che oggi è conservato sulle alture alle spalle di Nervi. Questa centrale ha una capacità di 392 megawatt (MW), a regime può fornire energia a 140mila famiglie e permettere di evitare l'emissione in atmosfera di 400mila tonnellate di CO2 all'anno. Certo, trattandosi di deserto, è stato possibile installare un impianto che opera nelle migliori condizioni a livello di calore, che si estende per 14 chilometri quadrati di superficie con una torre centrale alta 137 metri e 173.500 eliostati, specchi solari in grado di seguire il percorso del sole durante tutta la giornata. Ma anche in Italia, se non in Liguria potrebbero essere individuate aree più piccole in cui poter investire, con un'efficacia maggiore rispetto ai pannelli solari che sfruttano l'energia del Sole. 

"Sono necessari studi ulteriori e per questo crediamo che attivare qui a Sant'Ilario un centro di formazione internazionale sull'agricoltura sostenibile ​e l'utilizzazione di energia solare sarebbe auspicabile"

L'idea è stata proposta direttamente al ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani e riconoscerebbe all'istituto il valore 'centenario' che ha, attirando ancora più ragazzi di quanti già non ne ospiti all'interno delle sue aule, alcune en plein air. Il settore è in continua crescita, del resto, e tutti gli studenti trovano lavoro appena conseguito il diploma, tanto che non è facile soddisfare tutte le richieste delle imprese liguri. 

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