Nel contesto nazionale attuale caratterizzato da nuove sfide la povertà continua a rappresentare una delle questioni più urgenti e complesse da affrontare e i dati del rapporto Caritas 2023 che offre una panoramica delle difficoltà incontrate da famiglie e persone singole non sono confortanti né a livello nazionale né a livello locale. Si conferma nel nostro Paese rispetto all’anno precedente una stabilità nella povertà assoluta che vede compromesse 5,7 milioni di persone, quasi un cittadino su dieci, e quella familiare e minorile continuano a costituire una crescente preoccupazione con il 14% dei minori coinvolti.
Genova, un minore su cinque è in stato di povertà
A Genova, i trentatré Centri d’ascolto della Caritas hanno registrato l'anno scorso oltre 5500 persone con un significativo numero di nuovi utenti che pongono domande d’aiuto di vario tipo. Molte sono donne straniere con figli, solitamente da due a quattro. Per una straniera che accede al centro d’ascolto, una famiglia con figli è in stato di povertà assoluta, dati che ci confermano come in quest'ambito i veri colpiti in Italia oggi siano giovani prevalentemente non italiani: il numero di minori a Genova in stato di povertà è 1 su 5.
Le categorie più esposte: donne, giovani e stranieri
Le categorie più esposte si confermano dunque essere le donne, i giovani e gli stranieri. In 6 casi su 10 la deprivazione è un fenomeno che si trasmette di generazione in generazione, come un tunnel da cui è difficile uscire, una condizione accompagnata da uno stigma sociale che determina spesso un futuro già compromesso. Il numero delle migranti in difficoltà negli ultimi anni è aumentato, un’indicazione del fatto che l’effetto della crisi pandemica, le ripercussioni delle guerre in Europa e Medio-Oriente e l’aumento dei prezzi al consumo continuano a colpire maggiormente le famiglie straniere con richieste di aiuto che dal 2019 al 2023 sono aumentate dal 49% al 55%. Le comunità più in difficoltà sono quelle di Marocco, Ecuador, Albania, Nigeria, Perù, Romania, Senegal e Ucraina.
Aumentati anche i disagi psicologici tra i giovani
Infine, negli ultimi tre anni sono aumentati in modo significativo anche i disagi relazionali e psicologici tra i giovani, un trend evidente anche a livello locale dal momento che l’ASL 3 ha registrato un incremento del 30% nei ricoveri per motivi di salute mentale tra gli under 26, fenomeno accentuato dalla pandemia. Il disagio psicologico, quando non è accompagnato da una diagnosi psichiatrica, spesso non riceve l’attenzione che merita. Questa mancanza di supporto può impedire percorsi di reinserimento sociale e - se trascurato - condurre a forme di povertà ed emarginazione sociale ancora più gravi.