Dovrebbero riprendere ufficialmente il prossimo 2 dicembre le udienze del processo per il crollo del ponte Morandi, con una fase delicata per l'elaborazione di una nuova integrazione di perizia.
Tempi incerti causa feste
Ma i tempi, viste le feste in arrivo, non sono così certi: "In questo processo la giustizia la si ricerca da lunedì venerdì festività permettendo, l'avvicinarsi delle feste di Natale creava già un punto interrogativo sul portare la ripresa a gennaio o forse a febbraio", commenta a Primocanale Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime del crollo del ponte. E' già passato un anno - era il 22 novembre 2023 - da quando uno degli ultimi imputati ha parlato in aula: era l'ex Amministratore delegato di Spea Antonino Galatà. Da lì, commenta Diaz, "c'è stato un insieme di udienze vuote che hanno praticamente occupato un anno".
Il 2 dicembre l'attesa ripresa
Nell'ultima udienza è stato deciso che il 2 e 3 dicembre saranno ascoltati i due imputati, l'ex dirigente di Spea Maurizio Ceneri e l'ex dirigente Aspi Paolo Strazzullo, che hanno chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee. Per il primo, Ceneri, si preannuncia già un intervento particolarmente lungo che potrebbe impegnare più di una giornata. Per lui è la seconda presenza in aula.
Slitta a inizio febbraio 2025, si ipotizza a lunedì 3, la fine della perizia tecnica integrativa avviata dai periti del tribunale per spiegare ai giudici le cause del crollo e se il cedimento poteva essere evitato. In attesa delle discussioni finali: "Non dovrebbero iniziare prima di marzo - commenta Diaz - Siamo sempre più vicini alla sentenza".