Nel momento di massima disperazione e bisogno di soccorsi, in cui la loro stessa vita è a rischio e spesso anche quella dei figli accanto a loro, nemmeno possono parlare e chiedere aiuto: è così che le molte donne vittime di violenze si trovano a provare ad avvertire i soccorsi e a fare quella telefonata che cambierebbe loro la vita e le porterebbe in salvo. E' il momento in cui la chiamata al numero unico di emergenza, il 112, può cambiare tutto. Ma spesso non è possibile parlare. Stanno zitte alla cornetta. Lasciano che si possa sentire lui che urla. Chiedono di ordinare una pizza, sperando che il loro grido silenzioso venga ascoltato. Raccontano di essere inciampate nel tappeto, cadute dalle scale, aver sbattuto violentemente contro uno spigolo in cucina.
"Non parlano neanche ma sentiamo litigare in sottofondo"
Ecco la situazione davanti alla quale i molti operatori del 112 si trovano, quando a chiamare è una donna in palese difficoltà, vittima di violenza. "Spesso non dicono il reale motivo dell'emergenza, chiamano dicendo di aver bisogno di un'ambulanza", spiega a Primocanale Giorgia Poloni, Referente di Turno NUE 112 Liguria. Non dicono di essere state picchiate o di aver subito altre violenze. "Fanno partire la telefonata senza neppure parlare, sentiamo solo l'ambientale, la litigata in diretta. Magari senti lui che le toglie il telefono, o si interrompe bruscamente la chiamata", continua Giorgia. Ed è lì che "Ci rendiamo conto che c'è dietro qualcosa che non funziona e passiamo la chiamata alle forze dell'ordine di competenza in base alla localizzazione che riceviamo dal telefono fisso o dal cellulare".
Con la app basta un tocco per avere aiuto
Così parte la segnalazione, ma non sempre è così semplice: "Capita che ci dicano 'voglio ordinare la pizza': quando sentiamo questo incipit ci allarmiamo immediatamente. Spesso le donne usano questa scusa perché è il modo piu semplice per non farsi sentire da chi è in casa con loro", spiega l'operatrice. Che invita le donne a scaricare la app 'where are you', disponibile per tutti i cellulari. Da qui si può far partire una chiamata silente in cui al 112 appare un alert che avverte immediatamente dell'emergenza. L'utente è registrato e dunque se ne conoscono generalità e con il sistema di geolocalizzazione si arriva velocemente nel luogo in cui si trova.
Resta comunque, ricorda Giorgia Poloni, un passaggio fondamentale da affrontare: "E' importante che la donna poi denunci la violenza subita, sennò non si avvia l'iter per poterla aiutare. Bisogna farsi coraggio e denunciare l'accaduto".