Un vero e proprio appello che parte dalla Liguria e arriva nella scrivania del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Al centro il problema dello smaltimento dei pneumatici fuori uso. A lanciare l'allarme è Cna Savona che spiega come la situazione sia diventata ormai "inaccettabile".
Problema legato agli extra costi e al rischio sanzioni
Il problema sottolineato da Cna riguarda i costi extra necessari per smaltire gli pneumatici ormai inutilizzabili. "Sempre più allarmante la situazione a livello nazionale per gestire le extra raccolte di pneumatici fuori uso (PFU) che sforano il target definito ad inizio anno con il pagamento dei contributi ecologici da versare agli smaltitori". Il ministero aveva infatti concordato con le associazioni di categoria di gestire il 10% delle eccedenze ma Cna Savona spiega che ad oggi risulta una raccolta extra pari al 2%. Una situazione secondo il presidente gommisti di Cna Savona Davide De Ambroggi determinata da misure "inadeguate ad affrontare le emergenze".
I dati in Liguria: in un anno recuperate 4.910 tonnellate di pneumatici
Secondo gli ultimi dati disponibili di Ecopneus, la Liguria nel 2023 si è piazzata al 14esimo posto tra le regione italiane per quantità di pneumatici fuori uso raccolti: dato legato al numero di abitanti e al numero di veicoli circolanti. Nell'ultimo anno sono stati infatti 125 km di asfalti in gomma riciclata da pneumatici fuori uso. Sono quelli che si potrebbero realizzare con il recupero delle oltre 4.910 tonnellate di pneumatici fuori uso raccolte e recuperate in Liguria nel 2023 da Ecopneus, equivalenti in peso a circa 545.000 pneumatici da autovettura.
Dalla Liguria parte la richiesta di un tavolo urgente al ministero
Da una parte la necessità di spazi legati alla raccolta degli pneumatici fuori uso che occupano volume dall'altra il rischio per chi si occupa della raccolta di cadere in sanzioni derivanti proprio dall'eccessiva quantità di materiale accatastato. Per questo Cna Savona da una parte denuncia la situazione di blocco "imposta anche dalla chiusura dei portali degli smaltitori e chiude una convocazione urgente di un tavolo istituzionale sul tema".
Ecco il processo per recuperare gli pneumatici fuori uso
Gli pneumatici fuori uso possono essere recuperati attraverso un percorso. La prima azione è legata allo stoccaggio: dopo essere stati stoccati dei veicoli gli pneumatici fuori uso sono portati in centri dove vengono pesati, controllati e stoccati per il trattamento. Prima frantumazione: gli pneumatici fuori uso vengono ridotti in frammenti di misure comprese tra i 5 e i 40 cm che sono chiamate "ciabatte", questi possono essere avviati a recupero energetico oppure continuare nel processo di frantumazione per consentire la separazione dei materiali.
Seconda frantumazione: la "ciabatta" viene ridotta in parti più piccole fino ad arrivare a poter separare gomma, acciaio e fibre tessili. A questo punto la componente in gomma viene ulteriormente trattata per ottenere grano e polverino destinati a diventare nuovi prodotti. Recupero dei materiali: l’output del processo di trattamento è rappresentato da materiale di varie tipologie e dimensioni a seconda delle destinazioni d’uso: cippato di gomma tra i 20 e i 50 mm, il granulato di gomma tra gli 0,8 e i 20 mm, il polverino di gomma per le misure inferiori agli 8 mm e poi materiale tessile e acciaio.