ODESSA (UCRAINA) - "Viviamo di ora in ora, qui la vita adesso non c'è, è solo sopravvivenza" Irina, residente a Odessa racconta a Primocanale la notte di guerra vissuta nella città portuale dell'Ucraina attaccata per la prima volta dall'inizio del conflitto dai missili russi.
Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria. "La notte non ci ha permesso di riposare. (Nei bunker ndr) la mancanza di luce e aria è talmente tanta che appena possiamo risaliamo - racconta ancora Irina -. Per ora non abbiamo notizie di distruzioni e vittime. Sappiamo che ci sono alcuni feriti. Le sirene hanno suonato due volte, l'ultima alle 6 del mattino".
Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. Oggetto dei colpi sono postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky.
Irina racconta ancora: "Per noi è solo questione di tempo. Se c'è la guerra in tutto il Paese non si può pensare che nostra citta resti fuori. Abbiamo il porto più grande dell'Ucraina". Irina riferendosi a Putin lo chiama senza timore "quel matto". La vicina città di Mykolaïv continua a resistere. "Se cade ci possono circondare - racconta Irina che porta avanti la resistenza ucraina -. Io resto qui, quelli che rimangono vogliono essere le radici della nostra città e del nostro paese".