IMPERIA - È una solidarietà fatta prevalentemente di accoglienza quella che sta coinvolgendo l'imperiese da settimane impegnato ad aiutare la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Pacchi alimentari, vestiti, soldi ma soprattutto 'case'.
Sì case, case con cucina, camera da letto, sala e bagno: tutti elementi banalmente banali ma che in situazioni del genere sono tutt'altro che scontati. Gli imperiesi stanno accogliendo 'alla cieca' donne, mamme, bimbi e nonne in fuga dalle bombe. Uno dei tanti esempi è la famiglia del dottor Graziano Cortis che da qualche ora ospita Kristina, medico 30enne che per raggiungere Imperia ha fatto un viaggio estenuante.
"Siamo felici - spiega Cortis - e speriamo di farla sentire a proprio agio ed essere in grado di darle quel po' di serenità. Non sappiamo quanto starà con noi ma nemmeno ce lo chiediamo. Ora è qui - conclude - e speriamo si sistemi tutti al più presto. Sono persone sfinite e spaventate".
Kristina che ha ancora nelle orecchie il rumore delle bombe e delle sirene si commuove al solo pensiero dei suoi familiari. "Mio fratello ventitreenne- spiega - sta combattendo, la mia mamma e i miei nipoti sono al sicuro. Separarsi è stato terribile. Abbiamo fatto un viaggio lunghissimo tra Ungheria, Germania ancora Ungheria e poi Italia. Ora - conclude - sono qui...".