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Attualità

A Tiziana e Cirone il padre di Giovanni Battiloro racconta la vicenda. "Giustizia? Vorrei l'ergastolo per chi ha ucciso mio figlio ma so che non accadrà"
1 minuto e 36 secondi di lettura
di T.O.
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GENOVA - Il prossimo 14 agosto saranno passati quattro anni. La tragedia del ponte Morandi è un trauma che vive nel ricordo di tutti i genovesi. I familiari delle 43 vittime lottano ogni giorno per vedere la giustizia. Tutti i 59 imputati sono stati rinviati a giudizio (Leggi qui).

Tra le vittime di quella tragica vigilia di Ferragosto anche quattro ragazzi di Torre del Greco: Matteo Bertonati 26 anni, i due cugini di 27 e 29 anni Gerardo Esposito e Antonio Stanzione che viaggiavano nella stessa auto con l'amico Giovanni Battiloro, giornalista e videomaker di 29 anni. Stavano attraversando Genova per dirigersi verso Nizza e poi proseguire verso Barcellona per le vacanze dopo un anno di lavoro.

Pochi mesi dopo la tragedia il padre di Giovanni, Roberto Battiloro insieme alla sorella di Giovanni, Laura, hanno scritto e inciso una canzone che voleva essere una dedicata rivolto al proprio caro e a tutte le vittime del crollo del viadotto sul Polcevera. "Piove sulla mia anima" il titolo con un videolip dedicato dove negli ultimi secondi si vedono le immagini dei quattro ragazzi in viaggio sulla macchina pochi minuti prima del crollo del Morandi. 

"Questa canzone è un inno alla vita. L'abbiamo proposta per il Festival di Sanremo del 2019, è stata ascoltata sdagli organi della Rai ma non l'anno voluta portare alla kermesse. Tra l'altro quel Festival di Sanremo non fece nessun passaggio sulla tragedia del ponte, non si parlò del processo né fummo invitati. La canzone non doveva essere in gara ma solo portata come testimonianza della tragedia che abbiamo vissuto ma ci è stato vietato. Eravamo scomodi in quel momento. Ma questa canzone ci ha aiutato a vivere o meglio, a sopravvivere" racconta Roberto Battiloro che ripercorre quei tragici momenti e la paura. La direzione artistica di quel Festival di Sanremo era affidata a Claudio Baglioni. 

Ora l'attesa è tutta per il processo. "Da padre vorrei l'ergastolo per chi ha ucciso mio figlio ma so che non accadrà, ho però fiducia nella giustizia" conclude Roberto.

 

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