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Il procuratore: "Lavoro complesso con mezzi nuovi soprattutto dal punto di vista informatico"
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di Michele Varì

GENOVA -"E' stato un riconoscimento al buon buon lavoro fatto sino ad adesso dalla procura di Genova".

E' soddisfatto il procuratore capo facente funzioni di Genova Francesco Pinto ascoltato pochi minuti dopo la fine dell'ultima udienza preliminare del processo sulla tragedia di ponte Morandi in cui il giudice Paola Faggioni ha rinviato a processo tutti i 59 imputati e accettato la richiesta di patteggiamento di Autostrade per l'italia e Spea dietro un risarcimento di quasi 30 milioni di euro.

"E' stato fatto un lavoro complesso anche con mezzi piuttosto nuovi soprattutto dal punto di vista informatico - ribadisce Pinto dal suo ufficio al nono piano di palazzo di giustizia -, sono tempi lunghi in senso assoluto, ma relativamente per il processo anche abbastanza breve perché in tre anni è stata fatta anche una parte del contraddittorio con due incidenti probatori".

Non sono mancate le eccezioni da parte degli avvocati difensori?
  
"Anche su questo il giudice si è espresso con un'ordinanza molto dettagliata destinata a fare scuola, con rispetto del contraddittorio, i diritti della difesa, è un'ordinanza che andrà letta molto attentamente".

L'udienza preliminare serve proprio ad articolare quelli che sono gli elementi alla base delle accuse - ha spiegato Pinto -, "da questo punto di vista la procura è riuscita a fornire elementi importanti per la celebrazione di un dibattimento sulle accuse molto serie che sono state formulate".


Le macerie rimangono sotto sequestro?

"Le macerie rimangono sotto sequestro con l'autorizzazione allo spostamento da parte del giudice"

Chi sarà il giudice del processo che prenderà il via il 7 luglio nella tensostruttura di palazzo di giustizia a porte aperte?

"Il giudice sarà quello della prima sezione designato da un  meccanismo di sorteggio, i nomi si possono vedere".

 

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