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Alla manifestazione partecipa anche Extinction Rebellion: il via alle 9 di domani da Principe, con tanto di invito ai prof: "Per un giorno niente compiti, in ballo c'è il futuro"
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di Michele Varì

GENOVA - L'appuntamento è per le 9 di domani, venerdì 3 marzo, presso via Bersaglieri d'Italia, fra la stazione del metro di Principe e la stazione Marittima.

A due giorni dalla giornata storica dell'applicazione dell'ordinanza del decreto anti smog che bandisce i veicoli più inquinanti, anche a Genova tornano in piazza i ragazzi ambientalisti di Friday For Future per chiedere un nuovo modello di sviluppo che salvaguardi l’ambiente.

Alla manifestazione parteciperà l'intera galassia ecologista, compresa Extinction Rebellion, ma anche associazioni, movimenti e sindacati, primo fra tutti la Cgil, e nasce per chiedere alla politica di fare di più per contrastare i cambiamenti climatici.

"E' necessario quanto prima - si legge sulla pagina Facebook di Friday For Future di Genova -, che i profitti delle grandi aziende del fossile vadano a sostenere i servizi pubblici delle città, i trasporti rinnovabili, sostenibili e capillari. L'obiettivo con politiche adeguate è arrivare all'abbassamento dei costi dell’elettricità, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili, la promozione di comunità resilienti, il rafforzamento del tessuto sociale, la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni (circa 200 Mton di CO2 in 6 anni), la riduzione, attraverso l’autoconsumo, del fabbisogno della rete elettrica in termini di trasporto e distribuzione dell’energia, la democratizzazione e decentramento del sistema energetico".

I giovani ecologisti spiegano che per i Trasporti in Italia serve la Cura del Ferro: "Intendiamo un potenziamento del trasporto rapido di massa su tutto il territorio nazionale. Si può stimare un fabbisogno aggiuntivo, rispetto agli investimenti già previsti, di almeno 650 treni regionali, tra nuovi e revamping, di 180 treni metropolitani e 320 tram; inoltre, andrebbero realizzati o finanziati più di 500 km tra tram e metro. Vi l’esigenza di adottare misure di disincentivo all’utilizzo delle auto personali, misure che favoriscano almeno il dimezzamento del parco macchine circolante in favore della mobilità sostenibile".

Gli extra profitti delle aziende del fossile - denunciano ancora gli ambientalisti - dovrebbero essere tassati ed i Sad (sussidi ambientalmente dannosi), cioè i fondi destinati a sovvenzionare le grandi aziende del fossile, devono essere spostati per supplire i costi dei servizi pubblici.
Nessun nuovo progetto di combustibili fossili dovrebbe essere avviato, invece sono proposte delle vere "bombe climatiche": progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili capaci di emettere in atmosfera almeno un miliardo di tonnellate di CO2 nell’arco del loro intero ciclo di vita".

"L’ecofemminismo  - spiegano ancora gli ecologisti - è una fondamentale chiave di lettura della realtà, che ci può dare gli strumenti per capire quanto le nostre città sono invivibili anche dal punto di vista della parità di genere. Lottiamo per costruire comunità basate sulla cura reciproca e non sull’indifferenza e sul profitto, che sia sul corpo o sul territorio.  Siamo marea che si spinge sulla battigia, torna indietro, si rigenera e riprende la sua rincorsa. Siamo calda energia che si rinnova. Siamo lə Fridays For Future". 

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