Che Pierluigi Bersani fosse simpatico lo sapevo. Sapevo anche che era una persona intelligente. E un uomo politico ironico e realista. La lezione di Bersani possono leggerla tutti sui giornali e molti che friggono per le ricandidature farebbero bene a impararla a memoria. Sempre che siano in condizioni di capirla.
Bene. Bersani non si candiderà più. Ha fatto cinque legislature che significano una ventina di anni di vita parlamentare dopo la vasta esperienza di governatore dell’Emilia Romagna. Nel 2013 è stato a un passo dalla presidenza del Consiglio dopo una tornata elettorale nella quale il “suo” Pd sfiorò il 26 per cento seguito dal Popolo delle Libertà. Forse non ha “peso” nazionale sufficiente? Se non è un vero leader lui chi lo è nel panorama attuale?
Ieri ha detto con il suo stile che vanta modeste imitazioni: ”Mica vado nel bosco...” per dire che si puo’ fare buona, ottima politica anche senza posare i glutei sui tronetti del Parlamento. Ha spiegato, per chi non l’avesse capito o avesse fatto finta di non comprendere, che si può benissimo spingere il carretto della politica o anche di un partito stando fuori. Per esempio partecipando alla stesura di un programma.
L’intelligenza è una dote rara e l’acume una qualità rarissima. Rimpiango che “Pigi” non sia diventato premier anche se , a volte, non ho condiviso alcune sue posizioni. Confesso che mi sarebbe piaciuto assai come successore di Mattarella. Un politico con lo stile di Bersani mancherà . Ci resterà come consolazione....la sua mucca nel corridoio.