Il rischio del commento natalizio è di cadere nell’auspicio solforoso del “tutti saranno più buoni” perché sotto l’albero carico di palline colorate o è così o non si va avanti. L’auspicio mistico e filosofico, tra le fette di Pandoro, si cala anche sulla vita cittadina: buoni propositi, grande impegno sul temi sociali, la svolta è vicina eccetera.
Non c’è bisogno di ripescare la fuffa buonista, che intanto stiamo a guardare inebetiti una guerra sotto casa che massacra, dichiariamo amore per la pace, che le parole costano poco.
Eppure potremmo essere fieri di Genova. Anzi. Io, pur avendo vergogna di fare poco in questa direzione, sono fierissimo. Allora a Natale, almeno, lo voglio dichiarare e scrivere, riprendendo l’articolo che mi è piaciuto molto di Matteo Angeli proprio su questo giornale pochi giorni fa. Quando, deplorando la violenza verso un clochard da parte di alcune sottospecie umane in libera uscita, sottolineava il valore dei volontari di Sant’Egidio che servono, fra le altre molteplici attività, un numero impressionante di pasti al giorno. A chi non ce la fa più. A chi davvero non arriva a fine mese o se ci arriva ha il frigo vuoto se possiede ancora un frigorifero.
Ecco. Riprendo questo tema. Sant’Egidio è una realtà eccezionale, fantastica, da essere fieri tutti i giorni di avere in casa questa gente generosa che si dedica agli altri. Sentivo parlare di quattordicimila pasti. Cifre impressionanti. La rete di aiuto di questa associazione ha una dimensione potente. Ha un’estensione capillare, trova e affianca giorno e notte chi ha dei bisogni. Non frivolezze, ma sopravvivenze.
Genova e i genovesi, molti, moltissimi genovesi, sono una rete fantastica di salvataggio umano.
Non c’è soltanto Sant’Egidio per nostra fortuna. La storia di Genova racconta di un mondo del volontariato da sempre anticipatore, originale e efficiente, legato a laici e Chiesa. Da Caritas e Auxilium e parliamo del 1931 circa, al Ceis dell’indimenticabile Bianca Costa, dalla Comunità di San Benedetto di don Gallo, agli alpini che un tempo lavoravano alla Madonna del Monte, dalla Gigi Ghirotti di Franco Henriquet a piccole associazioni di volontari che animano la solidarietà nei quartieri, negli ospedali, nelle carceri. Reti di strada, di vicolo, solidarietà da caruggi: di che cosa hai bisogno? Ti posso aiutare? Vuoi che venga da te?
Questo è il loro giorno. Il Natale del volontariato, silenzioso, ma clamoroso nei suoi traguardi.
Sant’Egidio è un esempio unico. Grazie amici di regalarci anche quest’anno un Natale davvero così buono!