Doveva essere il Natale del ritorno alla normalità, senza più coprifuoco, la regola dei due convitati, le passeggiate col cane nell'isolato e l'impossibilità di spostarsi a meno di non avere una seconda casa al di fuori della Regione. In effetti, rileggendo i provvedimenti che erano stati adottati l'anno scorso possiamo dire di aver fatto dei passi avanti. Quest'anno ci siamo lasciati alle spalle autocertificazioni, ristoranti chiusi, il divieto (anche se poco rispettato) di fare feste. E sono tornati i canti della tradizione, le domande inopportune dello zio, le liti con la suocera, la solita sciarpa riciclata come regalo sotto l'albero.
Ma lo starter pack del Natale 2021, in realtà, è un altro. Mascherina e tampone, che sia un molecolare fatto il giorno prima della vigilia oppure un rapido in farmacia prenotato a tre quartieri di distanza la mattina del 25 o ancora uno di quelli fai da te. È scattata la corsa al tampone più che al panettone: da una parte le notizie della variante Omicron hanno destato il panico in vista delle riunioni coi parenti, dall'altra l'impennata di contagi ha fatto scattare quarantene preventive per i contatti con positivi.
E quindi in tanti alla fine passeranno queste feste chiusi in casa, mentre si annullano cene, aperitivi e feste con gli amici per evitare di restare 'bloccati in quarantena'.
Sì, perché il timore più grande in realtà è proprio quello, dato che per la maggior parte delle persone vaccinate e giovani il virus decorre come una forte influenza, ma senza più il rischio di gravi polmoniti e ospedale. A dirlo sono i dati, sono i medici come Angelo Gratarola e Matteo Bassetti che come ogni settimana fanno il punto sulla situazione ospedaliera in Liguria, sono le persone che si scrivono "positiva, non sento più gli odori e ho un po' di febbre, ma tutto bene". Senza contare che c'è stato anche il ritorno dell'influenza e dei classici malanni di stagione, facili da confondere al primo colpo di tosse con il Sars-Cov-2.
E allora adesso restano due grandi paure per la maggior parte delle persone: attaccare il Covid ai nostri anziani o ai parenti più fragili per cui potrebbe essere comunque fatale nonostante il vaccino e finire quarantenati per giorni, in attesa di tamponi a domicilio, mentre si perdono giorni di ferie, appuntamenti con amici o di lavoro, vacanze prenotate. Fondamentale allora riflettere però su come imparare a convivere con il Covid, senza dover fermare le attività, senza dover tornare a lockdown anche se localizzati o senza lunghe quarantene in attesa di tamponi a domicilio. Magari con più test fai da te, da rendere più affidabili e più accessibili a livello di costi, quarantene ridotte per i vaccinati e sicuramente più auto responsabilità da parte di tutti. Sì, perché non manca chi è entrato a contatto con persone positive e nonostante quel pizzico di mal di gola o quel raffreddore che non passa mai continui a girare tranquillamente: un po' come quelle mamme che continuano a mandare il figlio a scuola nonostante i pidocchi. Quando potremo tenere aperte le discoteche e andare a ballare senza preoccupazioni? Quando potremo prenotare un viaggio senza assicurazione sanitaria? Quando potremo tornare ad abbracciare i nostri cari senza indossare la mascherina? Con un po' di buon senso in più , con i vaccini che già hanno fatto cambiare volto alla malattia e con misure più adatte al 'nuovo' Covid-19 forse potremmo evitare di rinunciare alla normalità, che ancora sembra essere lontana.