Il prossimo 16 settembre inizia la scuola in Liguria e nella concentrazione verso la corsa all'assegnazione delle ultime cattedre e al controllo dello stato degli edifici scolastici - argomenti di sacrosanta importanza - si parla meno di quanto l'inizio dell'anno scolastico sia particolarmente oneroso per le famiglie: si stima che in questo 2024 si spendano oltre 600 euro per ogni studente o studentessa per l'avvio della scuola, tra libri e dizionari, attrezzatura come quaderni, diari e zaini, grembiuli ove necessario e tasse scolastiche.
Dati medi, che poi cambiano a seconda dell'ordine scolastico frequentato. E' tanto. Ancor più se si pensa che l'aumento della spesa per la scuola tra il 2023 e il 2024 oscilla tra il 5 e il 10 per cento, a seconda delle regioni e del "paniere scuola" considerato. E che invece - i dati sono tratti dall'indice delle retribuzioni contrattuali di Istat - prendendo il mese di marzo come riferimento, l'aumento medio dello stipendio è stato solo del 3 per cento.
Il caro scuola ancora una volta al tavolo della cena in casa è un argomento più forte dei contenuti, dell'educazione e degli auguri di inizio anno. Un settembre in cui le famiglie concentrano la spesa e non sempre sono in grado di farvi fronte. Chi già aveva figli a scuola lo scorso anno e deve dunque proseguire nel percorso formativo si trova in una situazione particolarmente critica: aveva già sborsato più danari lo scorso anno, ne sborsa ancor più in questo 2024.
L'allarme non a caso arriva dalle associazioni dei consumatori: Assoutenti per esempio calcola che in media si spendano oltre 600 euro di inizio anno a studente a cui va poi aggiunto il costo dei soli libri. Così ripartiti: nella scuola secondaria di primo grado (le "medie") per il primo anno con tanti testi unici più cari siamo a più di 500 euro, vanno poi aggiunti i dizionari, il tutto segnato da un aumento del 5 per cento. Proprio quella scuola media che è ancora scuola dell'obbligo, così come l'obbligo permane fino ai 16 anni. Anche alle superiori si arriva ad aumenti del 10 per cento. Il caro libri impone una spesa dai 300 euro in più all'anno (dipende, anche in questo caso, da tipologia di istituto e da anno scolastico in corso) con alcuni istituti che si portano dietro ancora retaggi antichi: i professori, che spesso variano, tendono a cambiare i libri di testo facendo diminuire così la possibilità di passare i testi dai più grandi ai più piccoli, altri chiedono l'acquisto (fuori lista quasi sempre) di materiali didattici aggiuntivi che la scuola potrebbe invece fornire gratuitamente, altri ancora disdegnano i supporti online, oppure scelgono libri di testo - o li ereditano - e poi non li fanno nemmeno consultare agli studenti, propendendo per schede personalizzate su cui studiare dopo le spiegazioni in classe.
"Non ci rassegniamo a non avere aiuti" denuncia Assoutenti. Ma la situazione è questa: si provi a cercare quali strumenti di supporto esistono. Si scoprirà facilmente come gli aiuti sono pochi. C'è il comodato d'uso dei libri per gli istituti, qualche borsa di studio, ci sono sovvenzioni ma poche e relative solo a situazioni particolari. Esistono le carte per gli studenti, tutte per i più grandi però, inclusi i premi post maturità. Ancora lontani da una organizzazione scolastica davvero a supporto degli studenti e delle loro famiglie, iniziamo l'anno anche nel 2024 con uno zaino che pesa parecchio, e un portafoglio sempre più leggero.
IL COMMENTO
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