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di Mario Paternostro

 Sarà l’apertura di Euroflora nello splendore dei parchi di Nervi, o l’arrivo profumato della primavera, sarà l’appello lanciato dagli esperti in occasione della Giornata della Terra. In ogni caso un mio sogno antico e ricorrente si è riacutizzato in queste ultime ore. L’appello che ho ascoltato e letto è questo: “Riempite di alberi le città!”. Un invito accorato che viene rivolto soprattutto ai sindaci. Dunque visto che a Genova e a La Spezia siamo in piena campagna elettorale e che in queste occasioni le promesse non mancano vediamo se riesco a strappare una promessa dai candidati per esempio di Palazzo Tursi.

E’ impensabile piantare nuovi alberi a Genova? In qualche strada è stato fatto e il paesaggio è cambiato in meglio. Le palme che Renzo Piano a piantato in porto sono per me un simbolo della città futura. Anche a trent’anni di distanza dall’inaugurazione del porto antico. Intelligente e attenta.

Quando il direttore d’orchestra Claudio Abbado ritornò alla Scala chiese come contropartita di piantare molti alberi a Milano. E l’invito fu raccolto e caldeggiato proprio da Renzo Piano. Ma gli alberi non furono piantati. Allora utilizzo le parole del grande architetto, scritte dieci anni fa sul “Corriere” in questa occasione.

Diceva Piano che le città sono immobili, bellissime e spesso immutevoli come le pietre. E sono proprio gli alberi a animarle a dare loro la vita. “Mi chiedo che cosa sarebbe a Parigi Place des Vosges senza tigli”.

Quindi risponde che cosa è stato fatto a chi critica l’idea sostenendo che gli alberi piazzati in un contesto urbano hanno bisogno di terra per le radici, soffrono, (e gli abitanti e i bambini in una città senza alberi stanno forse bene?). E poi diffondono i pollini e bisogna raccogliere le foglie quando cadono e tolgono spazi per i posteggi delle auto. “E’ proprio quello che ci vuole” scriveva Piano.

D’altronde lo affermava anche Cicerone qualche anno prima. “ Serit arbores, quae alteri saeclo prosint”.  Pianta alberi che serviranno in altri tempi.

Appunto. Allora esiste qualche riga nei programmi dei candidati sindaco che prevede di piantare nuovi alberi a Genova?

Il mio sogno ricorrente immagina addirittura una via Assarotti lievemente alberata, invece che spaventosamente inquinata dagli scappamenti di auto, moto e bus. Togliamo le mascherine all’aperto? Ma che cosa respiriamo?

Forse sarà colpa dell’ antica fotografia del mio bisnonno seduto su un’ elegante panchina non massacrata dai vandali e sotto un magnifico platano? Al posto del semaforo in cima alla salita del Barabino. Ha ragione sempre Renzo Piano: l’albero in città riesce a creare una alchimia tra durevole e passeggero. E questo rende più felici le città.

Ascoltiamolo più spesso Renzo Piano….

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