LA SPEZIA-Per un vizio procedurale, legato agli orari del fermo, il gip del tribunale della Spezia non ha convalidato l'arresto di Daniele Bedini, accusato degli omicidi di una prostituta e di un transessuale a Marinella di Sarzana. Ma Bedini resta in carcere per i gravi indizi di colpevolezza che stanno emergendo a suo carico.
Nelle ultime ore è poi emerso che nella casa di Bedini, a Carrara, sarebbero stati ritrovati i documenti della transessuale Camilla, all'anagrafe Carlo Bertolotti, insieme ad alcuni effetti personali della vittima. La parrucchiera è stata trovata lunedì notte uccisa, riversa in uno dei tanti torrenti della piana di Marinella. Il suo cadavere a soli pochi chilometri da dove era stata trovata Nevila Pjietri, 35enne albanese anche lei uccisa a colpi di pistola.
Il falegname di 32 anni sarebbe già dovuto essere in carcere da almeno quattro mesi per una rapina a mano armata commessa nel 2018. Per questo, nella giornata di ieri, il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto ai suoi ispettori di avviare ulteriori approfondimenti sul caso del mancato arresto di Bedini dopo che era diventata definitiva la sua condanna a tre anni di reclusione per rapina aggravata.
In attesa degli esiti di questa attività, anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, che condivide con la ministra la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, ha iscritto un procedimento conoscitivo