Cronaca

A legare i delitti potrebbe essere l'arma, una calibro 22. Proseguono le ricerche nel torrente dei cellulari e degli oggetti personali delle vittime
3 minuti e 10 secondi di lettura
di R.P.

SARZANA - La procura della Spezia ha indagato Daniele Bedini per l'omicidio di Carlo Bertolotti, alias Camilla. L'iscrizione è avvenuta per consentire la prosecuzione delle indagini degli investigatori. L'uomo, 32 anni, in carcere da martedì, è infatti indagato anche per l'omicidio di Nevila Pjietri.

Intanto continuano le ricerche di telefoni e oggetti personali delle due vittime lungo il torrente Parmignola al confine tra le province della Spezia e Massa Carrara dove i due cadaveri sono stati ritrovati tra domenica sera e lunedì. Una squadra di sub scandaglia i fondali. A legare i delitti potrebbe essere l'arma, una calibro 22: a deciderlo sarà probabilmente l'autopsia in programma venerdì. I quesiti principali richiesti al medico legale sono due: se a uccidere Camilla sia stata una pistola calibro 22, come quella che ha ucciso Pjietri e quando è stata uccisa, se prima o dopo la prostituta albanese. Contemporaneamente all'autopsia, in carcere alla Spezia l'interrogatorio di convalida del fermo Bedini, l'artigiano arrestato lunedì per l'omicidio di Pjetri.

Nel frattempo al Tribunale di Massa sono stati attivati "accertamenti interni" legati al mancato arresto di Bedini. La conferma arriva dal presidente del tribunale Paolo Puzone (leggi qui). Il 32enne infatti doveva essere in cella già da quattro mesi per scontare i tre anni di pena decisi dalla Corte di Appello di Genova per la rapina a mano armata commessa nel 2018: All'epoca aveva infatti usato una pistola per rapinare una sala slot di Fassola, una frazione di Carrara.

Secondo le ricostruzioni fatte fino a questo momento il killer si è fatto sentire mentre infieriva in modo crudele con parole come 'ti sta bene' sul corpo della 35enne Nevila. Dalle carte dell'inchiesta emerge infatti la presenza di due testimoni oculari, due uomini di origine marocchina, che hanno raccontato ai carabinieri di aver visto un ragazzo scaricare da una macchina bianca il cadavere della donna e buttarlo nel Parmignola. I testimoni erano nelle vicinanze di un casolare abbandonato, hanno spiegato ai militari, poco distante da dove il killer si sarebbe fermato per 'scaricare' il corpo di Nevila.

Secondo quanto appreso, i due maghrebini hanno sostanzialmente confermato sia il colore che il tipo di auto segnalato dalle colleghe di Pjetri sentite come testimoni la notte stessa del delitto. La donna, avevano detto le ragazze che si trovavano lungo via papa Giovanni XXIII, era salita su un pickup bianco, alla cui guida c'era un uomo, più o meno all'altezza di un distributore di benzina. La macchina bianca è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza e non solo nella zona dove è stata prelevata Nevila ma anche più in là, dove presumibilmente si trovava Camilla. Bedini continua a rimanere in carcere, dove è stato accompagnato dai militari che hanno formalmente accusato l'uomo. 

Ad alimentare una delle ipotesi degli inquirenti sul perchè Bedini avrebbe ucciso Nevila e Camilla, sarebbe proprio la ricerca spasmodica di denaro, necessario per acquistare droga: i portafogli delle donne, infatti, non sarebbero ancora stati trovati, proprio come i loro cellulari. A pochi metri dal cadavere di Camilla, però, sono stati trovate alcune sue tessere del supermercato e il suo codice fiscale.

Bedini che continua a dirsi estraneo ai fatti avrebbe fornito un alibi per l'omicidio di Nevila e Camilla, infatti il suo difensore ha raccontato ai militare che il 32enne avrebbe passato tutto il sabato sera in un lounge bar di Marina di Carrara con degli amici per poi andare a casa e rimanerci. Nella serata di sabato scorso, il padre di Bedini ha chiamato la polizia perché, tornando a casa, ha trovato la cassaforte scassinata.

All'interno l'uomo custodiva, tra l'altro, diverse pistole alcune delle quali di particolare pregio, ma solo una è stata rubata: una semiautomatica calibro 22. Le indagini sul furto sono affidate alla polizia della questura di Massa Carrara coordinata dalla procura del capoluogo apuano ma gli atti potrebbero essere richiesti dalla procura della Spezia, titolare delle indagini sulla morte di Pjetri e Camilla.

 

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