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Cronaca

La sua bottega di Sottoripa compie cent'anni e l'esperto artigiano, a cui il papà ha tramandato il piacere dell'onestà, elargisce consigli per evitare i furti
1 minuto e 7 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -Le serrature per lui non hanno segreti ed è da sempre il punto di riferimento non solo genovese quando c'è da aprire una cassaforte o una porta di cui si è dimenticata la combinazione o perso la chiave.

La bottega con annesso laboratorio di Giovanni Steri a Sottoripa, nel cuore del centro storico, in questi giorni compie cent'anni. "Ogni giorno qui arrivano persone disperate che sono rimaste chiuse fuori di casa e mi chiedono per rientrare..." racconta, "ed è bello aiutarle".

Steri fra l'altro riesce a violare le serrature senza romperle o danneggiarle. Una capacità che gli viene riconosciuta da tutti, poliziotti, carabinieri, cittadini, magistrati e giudici per cui più volte è stato il perito nominato per dirimere delle controversie.

"Sì potevo fare il ladro - abbozza con un sorriso - ma mio papà mi insegnato il piacere dell'onestà".

Giovanni Steri ha preso in mano il negozio aperto 100 anni fa da Ercole, un prozio, "a quei tempi si realizzavano chiavi e serrature per i velieri e i transatlantici come la Michelangelo" ricorda. A proseguire la sua missione sarà il figlio Riccardo (nella foto con lui) e alcuni giovani dipendenti con la sua stessa passione.

Steri svela davanti alle telecamere di Primocanale alcuni consigli su quali sono le serrature più sicure per evitare un furto in casa e conclude con un segreto: "Le chiavi bulgare? Le abbiamo inventate noi...".

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