GENOVA - Rapinato della collanina a bordo di un treno regionale: vittima un passeggero genovese che ieri mattina prima delle sei del mattino era su un treno diretto da ponente verso Genova. Ad assalire e strappare la collana all'uomo due ragazzi giovani, due nordafricani forse minorenni, poi fuggiti alla prima fermata del convoglio, nella stazione di Sestri Ponente.
Le indagini per rintracciare i due rapinatori sono state avviate dagli agenti della polizia ferroviaria e delle volanti della questura.
Questo fatto di cronaca riporta di attualità il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati che giungono in Italia e per per le normative internazionali devono essere accolti e aiutati ad inserirsi nel mondo scolastico. Il loro numero negli ultimi mesi è aumentato a dismisura tanto da fare pensare che dietro il loro arrivo ci possa essere un'associazione che li incentiva per guadagnare su questo traffico di minori.
I minori non accompagnati si presentano in un questura o in una caserma dei carabinieri con una valigia e a quel punto scatta il piano di presa in carico dei servizio sociali del Comune, anche nelle ultime sere ne sono arrivati sei fra questura e alcune caserme: erano tutti egiziani.
Il problema è stato sollevato anche dal neo assessore alla Sicurezza di Genova Sergio Gambino parlando a Primocanale dell'emergenza della malamovida nei giardini di Quinto: una realtà dove però i problemi sono nati subito dopo il lockdown di due anni fa, quando i ragazzi dopo essere costretti a stare casa si sono riversati in massa nei punti di aggregazione, dal centro storico a Castelletto, a Nervi e sino ai giardini di Quinto. Le prime tensione ai giardini di via Gianelli erano nate fra compagnie di ragazzi genovesi, o anche arrivati dal Basso Piemonte grazie alla vicinanza della stazione ferroviaria (LEGGI QUI).
Negli ultimi mesi i problemi si sono acuti con la presenza di baby gang di minori nordafricani, che fra l'altro si accompagnano spesso con ragazzine genovesi. Uno dei nodi da risolvere a Quinto è la vendita di alcolici da parte di un market della zona aperto sino a tardi: per questo gli abitanti reclamano da palazzo Tursi un'ordinanza ad hoc come già è stato fatto per altri quartieri di Genova.