GENOVA - È morto negli ultimi giorni Paolo, il clochard conosciuto da tutti a Sampierdarena più volte al centro di dibatti sulla sua permanenza in piazza Vittorio Veneto, dove viveva e dormiva. Prima nella cabina telefonica della piazza, poi rimossa (LEGGI QUI), poi su una panchina li vicina.
Ieri sera la veglia di preghiera organizzata da passanti e volontari della Caritas che verso le 18 si sono trovati intorno alla panchina, lasciando un grosso mazzo di fiori in suo onore e stringendosi in suo ricordo. "Ormai sono vent'anni che non ho una casa, mi hanno rubato di tutto. Documenti, vestiti, una volta anche 50 euro. Io non ho mai fatto del male a nessuno, non ho mai fatto niente", aveva raccontato a Primocanale subito dopo la rimozione dove si era 'accampato' dall'estate del 2021.
Tanti i problemi legati alla sua presenza in piazza, ma anche tante le persone che avevano preso a cuore la sua situazione e si erano affezionate. Dai loro racconti, Paolo non ha mai voluto accettare l'aiuto che gli veniva offerto e anzi, molto spesso era andato via dai rifugi dove era stato portato.
Paolo, che in realtà non si chiamava Paolo, si aggiunge ai tanti senza fissa dimora che abitano le strade della Liguria. Un numero che sta vedendo un vero e proprio boom tra le conseguenze della pandemia e il ritorno degli sfratti. La combinazione tra rialzo dei prezzi dei beni energetici, alimentari e di prima necessità si lega all'incertezza per la guerra in Ucraina avrebbe infatti creato le base per un'allarme case in Liguria. Il segretario del sindacato degli inquilini aveva spiegato: "Prima del Covid in Liguria c'erano 3.900 esecuzioni di sfratto, ora sono almeno raddoppiate" (CLICCA QUI).