GENOVA - Gli agenti della volante si sono accorti della sua attività di spacciatore dopo averlo visto contattare altri ragazzini guardandosi attorno con fare guardingo, lui quando ha scorto la macchina dei poliziotti che si avvicinava ha provato ad allontanarsi, prima allungando il passo, poi scappando.
Ma in pochi minuti gli agenti lo hanno fermato. Addosso un ragazzino di 14 anni aveva trenta grammi di hashish e anche un bilancino di precisione di quelli usati per pesare e confezionare le dosi destinate alla vendita al minuto. Gli agenti hanno poi svolto la perquisizione dell'abitazione del ragazzo, che ha dato esito negativo: la conferma che il ragazzo riusciva a condurre la sua vita da baby spacciatore senza destare sospetti in casa.
Il minore è stato denunciato a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti.
Il fatto è accaduto a Genova, ma al fine di tutelare la privacy del quattordicenne non riveliamo in quale zona.
L'episodio è però emblematico della grande superficialità con cui molto spesso i minorenni che usano droghe si trasformano a loro volta in piccoli spacciatori - come conferma la presenza del bilancino di precisione - per guadagnare i soldi necessari per pagarsi le "canne" senza chiedere denaro e insospettire i genitori.
Altro campanello d'allarme arriva dalla frequenza, pressoché giornaliera, come riferiscono alcune statistiche fornite dai Sert (i Servizi Tossicodipendenza delle Asl) con cui i ragazzi consumano sostanze stupefacenti.
Un'indagine svolta anni fa dalla polizia nel golfo del Tigullio attraverso le intercettazioni telefoniche aveva accertato che alcune compagnie di ragazzi vivevano le giornate con un unico obiettivo: trovare gli stupefacenti per sballarsi, e per raggiungere questo fine erano disposti anche a trascurare i rapporti con l'altro sesso (e la vita sessuale) e lo sport, anche quando era praticato ad alti livelli, in alcuni casi persino a livello semiprofessionistico