IMPERIA - Due anni e 8 mesi di carcere per i tre uomini imputati nel processo per lesioni dopo aver preso a sprangate Moussa Balde, il migrante della Guinea che qualche giorno dopo si è tolto la vita in un centro di permanenza per rimpatri a Torino.
Queste le richieste del Pm del tribunale di Imperia, Matteo Gobbi, nei confronti dei tre. L'episodio di violenza, avvenuto il 9 maggio del 2021, aveva già fatto il giro delle pagine nazionali, a causa di un video ben presto diventato virale che ritraeva i tre aggressori colpire il 23enne alla testa e all'addome.
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Parlando in tribunale davanti al giudice Marta Maria Bossi, il pm ha sottolineato il "fatto grave", chiedendo di escludere le attenuanti generiche. L'avvocato della difesa, Marco Bosio, ha invece chiesto il minimo della pena e il riconoscimento delle generiche oltre che le attenuanti per aver già risarcito la famiglia di Balde con 2 mila euro per i dieci giorni di prognosi dovuti alle lesioni.
A margine del processo, un gruppo di circa venti no border ha manifestato davanti al tribunale, urlando "assassini razzisti" contro i tre imputati che erano usciti, durante una pausa, in compagnia del proprio legale. Alla fine, i tre sono stati scortati dalla polizia. "Ho replicato rivisitando la questione e cercando di alleggerire la posizione dei miei assistiti. Soprattutto in relazione ai certificati medici che evidenziano un esito che è anche incompatibile con i video che sono stati raccolti" ha detto Bosio uscendo da palazzo di giustizia.
"C'è stata una richiesta significativa da parte del pm - ha detto l'avvocato di parte civile, Gianluca Vitale -. Ontologicamente non amo il carcere, ma credo che in questo caso il problema sia di riconoscere la gravità di quanto successo, al di là di quella che possa essere la sanzione e che sia dato anche il giusto risarcimento per quello che è stato il primo dei passi, pur se non dipende dagli imputati, ma è comunque il primo dei passi che poi ha condotto alla morte di Moussa Balde nel Cpr di Torino".