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Cronaca

1 minuto e 22 secondi di lettura
di Michele Varì

Alle 10,45 circa in aula arriva il momento più atteso: Luigi Fiorillo, l'autista del camion della Basko, l'ultimo a fermarsi prima del baratro causato dal crollo del ponte, parla davanti ai pm nel processo per il crollo del Morandi.

"Ero nella carreggiata a destra direzione Genova, avevo una velocità moderata con traffico a tratti. La visibilità non era scarsa ma pioveva molto forte. Una macchina mi ha superato e mi sono lamentato, una macchina gialla vista la coda si è infilata davanti a me. Due mezzi pesanti mi precedevano. L'asfalto si fessurava, non ho capito (...), la visibilità arrivava fino all'impalcato. Ho visto pezzi di cemento, gli stralli, ho visto precipitare i mezzi davanti a me: si trattava di due mezzi pesanti e dell'auto gialla". Proprio sull'auto gialla viaggiava Henry Diaz, una delle vittime del crollo.

"Ero quasi fermo, pensavo di cadere anche io. Mi sono reso conto che il ponte era andato giù, ho ingranato la retro e fatto un pezzo indietro. Poi ho creduto opportuno scendere il prima possibile".

A quel punto dal pm arrivano le prime domande. "Ho avvisato tutti per farli andare in galleria - spiega ancora Fiorillo -. Ho avuto spavento ma nessuna conseguenza grave. Lo spavento è scemato dopo mesi, avevo paura che potesse verificarsi un evento simile. Per qualche settimana mi svegliavo di soprassalto. Il 20 agosto mi ha visitato il dottore Balestrero, il mio medico di base, avevo ansia. Poi un altri medici mi hanno visitato e confermato lo stato d'ansia".

Luigi Fiorillo, classe 1981, è originario di Salerno. Ai tempi del crollo lavorava per la Damonte Trasporti, una delle ditte fornitrice di servizi di trasporto per Basko. Oggi si è trasferito in Piemonte. 

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