GENOVA - "Da padre non voglio che vi sentiate colpevoli di esseri vivi". Così su Primocanale Giuseppe Matti Altadonna, papà di Luigi una delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi, risponde al senso di colpa di Federico Cerne uno dei sopravvissuti che poco prima aveva raccontato quella domanda che ha sempre dentro "perché io sì e loro no?" (LEGGI QUI)
Altadonna si rivolge direttamente a Federico con la voce commossa: "Sto lottando tanto per convincere Gianluca collega di mio figlio, lui ha questa colpa dentro e ora l'ho sentito dire anche da te, no voi siete usciti da quell'inferno, anche se uscire è una parola grossa, per voi sopravvissuti credo che la vita sarà un inferno per sempre perché quell'immagine stampata nei vostri occhi, nella vostra mente non la cancellerete mai. Mio figlio purtroppo non c'è più e non vive questo dramma che invece viviamo noi familiari ma voi non dovete sentirvi in colpa e per questo abbraccio te e tutti i sopravvissuti".
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