Cronaca

La prima udienza dell'istruttoria è un doloroso viaggio tra i sopravvissuti alla tragedia costata la vita a 43 persone: "Così la nostra vita è cambiata..."
2 minuti e 43 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -L'operaio Gaspare Cavaleri scampato alla morte sotto il deposito dell'Amiu non trattiene le lacrime né in aula né all'uscita del tribunale: per lui il 14 agosto 2018 è ieri.


Oggi nel tribunale di Genova il processo sulla tragedia di Ponte Morandi costata la vita a 43 persone e che vede alla sbarra 58 imputati fra cui i vertici di Autostrade per l'Italia e di Spea è entrato nel vivo con la testimonianza delle parti lese: persone scioccate come Cavaleri che ha visto morire due colleghi e salvo per pochi centimetri.

Persone miracolate come Gianluca Ardini, il dipendente di Mondo Convenienza, che dopo essere caduto nel vuoto è rimasto appeso nel nulla per quattro ore con al fianco il collega Luigi Matti Altadonna senza vita.


La prima a comparire, per sua richiesta per motivi personali, davanti al giudici Lepri, Baldini e Polidori è stata l'abitante di via Fillak Franca Biondi: lei quella mattina sotto il nubifragio dopo aver scorto delle persone che scappavano in pigiama ha alzato lo sguardo ha visto il furgone della Basko fermo sul moncone del Morandi: l'immagine choc della tragedia nel mondo.

Poi ha parlato la coppia di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta, Eugenio Babin e Yelina Natalia, diretta in costa Azzurra che ha avvertito il ponte sbriciolarsi sotto i piedi, "come su una scala mobile in salita" e poi caduta nel vuoto chiudendo gli occhi, convinta ormai di morire. E invece miracolata: appena dimessi Eugenio e Natalia si sono sposati.

Il vigile del fuoco Davide Capello non ha voluto parlare con i giornalisti, ma ai giudici ha ricordato di avere sentito uno "stock", un rumore sordo, e poi si è trovato davanti a una voragine ed è volato nel vuoto insieme al ponte. E' volato come Superman, non si è fatto quasi nulla lui. Quel giorno stava andando al porto antico ad acquistare la tessera del tifoso per vedere il Genoa.

Interessante per i giudici e per i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno la testimonianza del musicista di Sarzana Daniele Dubbini che quel 14 agosto rientrava a casa dopo un concerto a Cuneo: lui ha raccontato di avere visto cedere un tirante in diagonala sulla sua sinistra. Da quel giorno l'artista evita ponti e viadotti.


La coppia piemontese Giorgia Fassone e Daniele Pau era a bordo di una Bmw, stavano andando a Livorno a prendere la nave. Lei ha raccontato: "Usciti dalla galleria abbiamo visto come se un pilastro venirci addosso e poi ci siamo trovati sul cofano Luigi Fiorillo, il conducente della basko che ci gridava di scappare".
Il fidanzato ha fatto inversione ed è tornato indietro e ha raccontato di avere visto sulla destra qualcosa di nero allentarsi e sgretolarsi, poi ho scorto le luci delle macchine sparire.

Ascoltato anche Giorgio Bottaro, abitante di via Porro che ha assistito alla tragedia dalla finestra di casa affacciata sul ponte: "Prima c'era nebbia, poi dopo un minuto non c'era più ponte ma solo un moncone, surreale"


Domani, martedì 13 dicembre, altra udienza e altri testi, forse altri dieci: fra cui Luigi Fiorillo, l'autista del furgone della Basko che dopo una prima intervista non ha voluto più parlare con nessuno. Una fuga dal mondo, la sua con tanto di trasferimento da Genova al basso Piemonte, come a cancellare quel giorno. Una fuga però ora costretta a uno stop, davanti ai giudici.

ARTICOLI CORRELATI

Lunedì 12 Dicembre 2022

Morandi, i famigliari delle vittime: "Momenti difficili durante le testimonianze"

https://www.youtube.com/embed/w_HyE9iUsEM