Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

A Marassi ci sono 675 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 450.
1 minuto e 0 secondi di lettura
di Denise Lella

GENOVA - Intorno alle 3 di questa notte un detenuto, originario della Romania, è morto nel carcere di Marassi di Genova.

L'uomo, un 26enne romeno che si trovava in carcere da agosto di quest'anno con l'accusa di furo aggravato, era in attesa della condanna definitiva. Secondo le prime informazioni la morte sarebbe dovuta per cause naturali, pare un infarto; nonostante il personale della Polizia Penitenziaria abbia prestato al detenuto i primi soccorsi, con lo staff medico del carcere, i tentativi di rianimazione sono risultati vaghi, il giovane è deceduto intorno alle tre di notte.

"Sarebbe un errore derubricare a 'morte per malattia' il decesso di quest'uomo", afferma il segretario regionale della Uilpa Penitenziari Fabio Pagani, "Il problema è il contesto in cui è avvenuta: un carcere sovraffollato. A Marassi ci sono 675 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 450. Al Guardasigilli, chiediamo altresì di aprire un confronto immediato con le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale del Corpo di polizia Penitenziaria per passare dalle parole ai fatti e discutere compiutamente di riforme strutturali, organici, assunzioni ordinarie e straordinarie, strutture, infrastrutture, equipaggiamenti, strumentazione, organizzazione, suicidi, aggressioni e molto altro."

Conclude Pagani: "Noi siamo pronti a fare la nostra parte fornendo il nostro contributo d’analisi e proposte".

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 09 Dicembre 2022

A Genova premiata l'avvocata iraniana Sotoudeh, in carcere da tempo

Metà della popolazione del nostro paese è stata condannata a vivere nel tunnel della morte, senza poter assaporare il gusto della Vita e della Libertà". Lo scrive alla vigilia della Giornata mondiale dei diritti umani l'avvocata in onore della premiazione
Mercoledì 14 Dicembre 2022

Uccise connazionale a coltellate: chiesti 23 anni di carcere per Mohammed Aldel

Il processo si svolge davanti alla Corte di Assise di Imperia: secondo l'accusa lo straniero avrebbe inferto alla vittima sette coltellate durante una lite, nata dopo che il killer aveva accusato l'altro giovane sudanese di avergli rubato il cellulare