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Cronaca

Il fegato trapiantato a Bergamo, i reni a due pazienti del Gaslini. L'elogio dei medici alla mamma: "Donna eccezionale". Oggi a Riva Trigoso il funerale laico
3 minuti e 21 secondi di lettura
di Michele Varì

SESTRI LEVANTE -Un ragazzo a Bergamo ha ricevuto il fegato, due pazienti ricoverati al pediatrico Gaslini i reni: grazia alla generosità della mamma di Andrea Demattei, il 14enne morto in canoa nell'Entella di Chiavari, sono tre i ragazzi che sperano in un nuova vita.


Dal centro trapianti di Genova sottolineano che è stata la mamma Monica a contattare i medici, e non il contrario, "e questo non capita spesso", come a rimarcare il grande gesto della mamma, una donna fortissima e molto lucida pur nel suo disperato dolore, una donna che appena tre anni fa aveva perso il marito gravemente malato.
Ora Monica si è stretta alla figlia più piccola, di 12 anni, ma non è sola: intorno a lei c'è tutto il Tigullio, che ha vissuto con grande partecipazione la struggente tragedia che ha strappato la vita a Andrea, uno studente della prima del liceo scientifico Natta/Deambrosis di Sestri Levante, un canoista molto capace, e che forse ha pagato questa abilità con la vita.


L'addio al ragazzo, una cerimonia laica, avverrà nel campetto di pallacanestro di Riva Trigoso alle 11 di stamane, come ha voluto la mamma di Andrea.
Interverrà l'ex sindaco di Sestri Levante Valentino Ghio, ora deputata, e l'attuale primo cittadino, Pietro Gianelli. Poi tanti, una mare di amici di Andrea, fra cui i pescatori di Riva, che erano molto amici del padre Massimo.

La tragedia si è consumata giovedì scorso nelle acque gelide dell'Entella sotto il ponte della Maddalena che unisce Chiavari a Lavagna: Andrea pagaiando era arrivato lì dal mare con alcuni coetanei e gli istruttori della società di canoa di Sestri Levante in cui era iscritto da anni e di cui era uno dei canoisti più capaci e coraggiosi.


Il ragazzo è stato tradito da un tronco d'albero ai piedi di un pilone del ponte in cui si è incastrata la canoa, e in cui è rimasto prigioniero, con l'acqua dalla cintola in giù. Acqua fredda, che alla fine lo ucciderà, come avrebbero provato i primi responsi dell'autopsia effettuata dal medico legale Fossati.

Il ragazzo non ha bevuto acqua e non ha riportato fratture, sarebbe deceduto per le conseguenze dell'ipotermia provocata dal gelo dell'Entella. A nulla è servito l'eroico comportamento di uno degli istruttori che è riuscito a reggergli la testa in alto per non farlo affogare per oltre un'ora e rimando anche lui tutto quel tempo nell'acqua gelida, mettendo a repentaglio la sua stessa vita. Finito in ospedale anche lui con un principio di ipotermia, l'istruttore appena dimesso è corso al Gaslini, al capezzale di Andrea, al fianco della mamma.


Sulla tragedia il magistrato di turno Francesco Cardona Albini ha aperto un'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti svolta dai poliziotti del commissariato di Chiavari: ci sarebbero almeno quattro indagati, fra istruttori e responsabile legale della società di canoa Shock Waves Sport di Sestri Levante che ha deciso di condurre i giovani allievi nella palestra d'acqua dell'Entella, un fiume ancora gonfio d'acqua per la piena provocata dalle piogge di due giorni prima.

La lente degli inquirenti è sui soccorsi, forse lenti, forse inadeguati, forse non perfetti, perché Andrea è morto in un metro d'acqua.
Quando dopo oltre un'ora, qualcuno dice un'ora e mezza, è stato tirato fuori dall'acqua, era in fin di vita. Poi il volo in elicottero al Gaslini e la speranza che potesse farcela, anche se si era capito subito che non sarebbe stato così.
Perché il silenzio dei medici del 118 quella sera era già molto chiaro, quasi una sentenza.

La morte cerebrale è arrivata quattro giorni dopo. E' stato allora che la mamma Monica ha raccolto le sue forze e ha chiesto di donare gli organi, anticipando le richieste dei medici del centro trapianti, colpiti da questa donna a cui la vita è stata durissima.


Oggi l'addio laico ad Andrea avverrà in un campo di pallacanestro affacciato sul mare, il mare che il quattordicenne tanto amava, "l'acqua era il suo ambiente naturale" ricorda chi conosceva il ragazzo.
Dopo l'ultimo saluto il feretro del ragazzo sarà cremato al cimitero di Staglieno, a Genova.

 

Stamane Primocanale seguirà la cerimonia dell'addio ad Andrea con collegamenti durante la diretta del mattino

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