TAGGIA - "E continua a cantare (…) finché non ti do una manata in mezzo ai denti e te li faccio inghiottire". È soltanto una delle frasi con cui uno degli operatori socio sanitari indagati si rivolge a un'anziana ospite della rsa. La Guardia di Finanza di Imperia ha eseguito 24 misure cautelari - 10 arresti domiciliari e 14 sospensioni dall'esercizio di un pubblico servizio -, nell'ambito dell'operazione Praesidium, coordinata dalla Procura di Imperia, che ha consentito di scoprire maltrattamenti presso la Rsa "Le Palme" di Taggia, oggetto di un altro blitz delle fiamme gialle, a marzo del 2022, che si concluse con 41 indagati.
I reati contestati sono maltrattamento e abbandono aggravati ai danni di anziani, in gran parte ultraottantenni, in parte o del tutto non autosufficienti. Tra le accusa il ritardo nella somministrazione del cibo, pasti saltati, igiene rimandata oppure elusa. Secondo l'accusa, gli indagati non si limitavano a sporadici episodi di violenza, ma sottoponevano i degenti a una serie di sofferenze fisiche e morali. Dalle indagini, eseguite con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video, sono emersi la frequente omissione di servizi essenziali, dalla somministrazione dei pasti al cambio di postura, e aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli ospiti, oggetto di insulti e percosse.
Secondo l'accusa erano abituali le minacce verbali, le umiliazioni, gli insulti, le percosse e le omissioni nel fornire in tutto o in parte il nutrimento, che talvolta veniva gettato nei gabinetti o nei lavandini. Nei confronti dei degenti sono state inoltre rilevate ripetute omissioni o ritardi di ore nell'effettuazione dell'igiene personale e del cambio del pannolone mattutino. Le attività venivano falsamente indicate come eseguite sul diario giornaliero. Sono stati presi accordi con i vertici dell'Asl per consentire l'adozione delle misure d'urgenza necessarie per garantire la continuità assistenziale agli anziani ospiti della Rsa. La Procura della Repubblica di Imperia, ai sensi del D.lgs. 188/2021, ha autorizzato la diffusione delle notizie essendo una attività di indagine di rilevante interesse pubblico.
Dieci sono i soggetti raggiunti dalla misura degli arresti domiciliari. Si tratta di: Giuseppe Trudu, 48 anni, residente a Crevacuore (Biella); Stefania Lanfranco, 50 anni, residente a San Lorenzo al Mare; Rillana Moreira De Silva, 37 anni (Sanremo); Alexander Rosapinta, 44 anni (domiciliato a Badalucco); Paola Tripicchio, 57 anni, (Pompeiana); Lara Lupi, 53 anni, (Sanremo); Francesco Benespera, 55 anni (Taggia); Angelique Viggiani, 38 anni, (Imperia); Riccardo Pogliano, 61 anni, (Sanremo); Julia Cazorzi, 58 anni (Taggia).
Gli altri 14 indagati sono stati raggiunti dalla misura cautelare della sospensione dall'esercizio di pubblico servizio: 6 per dodici mesi e 8 per sei mesi. "Le modalità odiose dei reati loro ascrivibili e l'indole prevaricatrice e violenta ripetutamente manifestata da gli indagati - scrive il gip Massimiliano Botti, alla fine delle quasi trecento pagine di misura cautelare, nel motivare gli arresti domiciliari - rendono molto probabile la reiterazione di reati contro la persona anche al di fuori dell'ambiente di lavoro e indipendentemente dalla prestazione di attività socio-assistenziale a favore di strutture pubbliche o private".
Questo uno solo degli episodi: "La degente viene momentaneamente lasciata in piedi vicino al letto - si legge negli atti -. La stessa non rimanendo ferma riceve più volte rimproveri dalla oss e in ultimo le grida: 'Mo' ti do una testata in mezzo agli occhi che vedi come la smetti'".
Gli anziani vengono più volte insultati e umiliati, come nel caso in cui la stessa imputata (Cazorzi), dopo aver fatto sedere la degente sul letto, la fa rialzare per abbassarle i pantaloni, dopodiché, la scaraventa sul letto esclamando: "La ciolla che sei. Con me non si scherza". La degente continua a cantare e lei risponde: "Basta! Deficiente! Sei proprio una napoletana cretina".
C'è, quindi, il caso del cambio di pannolino di un'altra ospite, che si era sporcata e aveva sporcato il letto. "L'oss, stizzito dalla situazione - è riportato negli atti - prima fa urtare con violenza la degente sul letto, facendole urtare la testa e poi le tira un pugno sulla schiena […] In tutti gli episodi la degente emette grida di dolore".