"La mia assistita non lavorava più in quella struttura da diverso tempo, è accusata di insulti e minacce quindi la valuteremo, in caso, di chiedere la revoca della misura cautelare". La dichiarazione dell'avvocato Maria Josè Sciortino, anch'ella chiamata quest'oggi in tribunale ad Imperia (aula C) con la sua assistita, per l'interrogatorio fissato dal gip Massimiliano Botti.
Una giornata caratterizzata dalla raffica di interrogatori, avvenuti da parte del gip Paolo Luppi nei confronti di cinque persone delle dieci raggiunte dalla misura cautelare degli arresti domiciliari per i fatti della Rsa Le Palme di Arma di Taggia. Gli indagati sono accusati di maltrattamenti e abbandono aggravati.
Delle cinque persone interrogate in questo venerdì solo due hanno risposto mentre gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sciortino, a Primocanale dichiara di "non conoscere ancora in maniera approfondita gli atti - e spiega - a maggior ragione non sappiamo da cosa dobbiamo difenderci. La mia assistita si è avvalsa della facoltà di non rispondere perché è necessario studiare l'intera documentazione per poi, eventualmente, metterci a nelle disponibilità delle autorità. I video - prosegue la legale - li abbiamo visionati attraverso i media, al momento non abbiamo altro".
Per quanto invece riguarda l'accusa, ovvero insulti e minacce, l'avvocato tiene a precisare che ' bisognerà valutare se, successivamente, non vi sarà un ridimensionamento della situazione perché - conclude - da quello che apprendiamo attraverso l'ordinanza di custodia cautelare, alcune situazioni, probabilmente, potranno essere spiegate da parte dell'indagata".