GENOVA - "Sí, avevo festeggiato con i compagni di classe, ma non ho assunto droghe e prima di andare all'allenamento avevo dormito. Andavo piano e quel pedone non l'ho proprio visto...".
È il racconto di Lorenzo, il ragazzo alla guida della Vespa che lunedì sera ha travolto il promoter sulle strisce pedonali di corso Magenta provocandone la morte: "La festa per gli ultimi cento giorni di scuola era finita alle 15, poi sono andato a casa a riposare prima di andare ad allenamento, ero lucido e siccome pioveva e avevo paura di cadere sull'asfalto bagnato andavo piano. Non sapevo che la Vespa era senza assicurazione sennò non l'avrei presa" ha aggiunto il ragazzo, che l'altro ieri è stato dimesso dall'ospedale Galliera dove era stato ricoverato dopo l'incidente in cui ha riportato contusioni e la frattura del naso che sarà ricomposta con un intervento chirurgico a cui si sottoporrà nei prossimi giorni.
Il giovane, che è indagato per omicidio stradale ed è risultato positivo ai cannabinoidi, ieri si è recato con i padre nei locali della Medicina Legale per il primo colloquio con il medico legale Francesco Ventura consulente tecnico nominato dal pubblico ministero Patrizia Petruzziello per una perizia che aiuti a ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Il faccia a faccia fra Ventura e il diciottenne, assistito nella perizia dal medico legale Roberto Malcontenti, è durato un'ora: "Non avevo bevuto né fatto uso di droghe - ha raccontato Lorenzo - sì, è vero, avevo partecipato alla festicciola con i miei compagni di liceo per i 100 giorni dalla fine della scuola, ma alle 15 ero già a casa, poi ho dormito e prima delle venti ho preso la borsa per andare ad allenamento alla Sciorba, ero lucido, stavo benissimo...".
Il ragazzo ha preso la Vespa 300 del papà invece della sua moto presumibilmente per proteggersi dalla pioggia visto che è munita di parabrezza ed era convinto ovviamente che il veicolo fosse assicurato. Nello schianto Lorenzo è caduto a terra e si è fratturato il naso perdendo molto sangue: ma il fatto che nonostante lo schianto contro il pedone il veicolo non abbia riportato grossi danni e lui solo ferite limitate potrebbe confermare che non procedeva a forte velocità. "Sono distrutto per quanto è accaduto" ha detto più volte Lorenzo, evidentemente provato dalla tragedia e dall'avere provocato la morte di una persona. Visto il suo comportamento, si è subito fermato a prestare soccorso al ferito, nonostante lui stesso fosse ferito e perdesse molto sangue dal naso, il giovane pur essendo accusato di un reato grave come omicidio stradale, comunque un reato colposo, è stato lasciato libero dal pm senza restrizioni.
Nei prossimi giorni sarà sottoposto a un secondo incontro con il consulente medico legale del pm, poi dopo l'intervento al naso potrà tornare a scuola, al liceo. La sua vita però non sarà più la stessa, per questo i genitori, la fidanzata e i tanti amici, compagni di scuola e di calcio, si sono subito stretti a lui per sorreggerlo. Sarà seguito anche da uno psicologo, per cercare di tornare a vivere e un giorno avere la possibilità di poter avvicinarsi seppur in punta di piedi alla famiglia di Vicenzo Spera, per testimoniare il suo dolore per questa tragedia. "Ma ora è prematuro parlare di questo" ha detto l'avvocato Carlo Contu che assiste il diciottenne nell'inchiesta penale. "Questo è il momento del silenzio, per rispettare il dolore della moglie e dei figli di Vincenzo Spera" ha detto il legale.