GENOVA - "Non volevo fare del male a nessuno, sono molto dispiaciuto per quello che è successo. Ma ho avuto paura che mi aggredissero e ho reagito". Si dice pentito Fioravanti Menotti, il marittimo di 59 anni arrestato sabato dopo avere sparato a un albanese di 32 anni davanti a un bar per un insulto razzista.
Il giudice per le indagini preliminari Marina Orsini ha convalidato il fermo per tentato omicidio. Il 32enne sarebbe salvo solo e grazie al tasso di alcol nel sangue di Menotti: solo uno dei tre colpi esplosi lo avrebbero preso.
Genova, colpi di pistola fra ubriachi dopo offesa razzista - I FATTI
Menotti, difeso dall'avvocato Federica Adorni, ha anche detto che non stava scappando ma che stava andando a costituirsi durante le 12 ore in cui l'uomo è stato cercato dai carabinieri. Menotti è stato fermato quasi 12 ore dopo dall'aggressione, in via Polonio, vicino alla sua abitazione.
Il pubblico ministero Giovanni Arena aveva disposto il fermo per pericolo di fuga in quanto Menotti si sarebbe dovuto imbarcare a breve per il Marocco. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, la donna in compagnia di Menotti avrebbe rivolto un insulto razzista all'uomo: a quel punto è nata una discussione e i due sarebbero venuti alle mani.
Poi Menotti sarebbe tornato a casa e avrebbe preso una delle pistole che detiene regolarmente e sarebbe tornato nel bar sparando tre colpi. Uno di questi avrebbe raggiunto l'albanese all'avambraccio, ferendolo in modo lieve.