Violenza sessuale, minacce e lesioni gravissime: con questa accusa è stato arrestato un 31enne genovese, operaio, che la notte dell'8 marzo ha violentato una ragazza ucraina di 25 anni, dopo averla portata in un casolare sulle alture genovesi e averla minacciata per avere con lei un rapporto sessuale. L'uomo le ha sbattuto il cranio più volte contro una parete fino a procurarle una emorragia cerebrale e fratture della cavità orbitaria. Per questo la donna è stata a lungo ricoverata in ospedale, ora le sue condizioni sono migliorate, ma le ferite le sono costate 60 giorni di ricovero al San Martino.
La notizia dell'arresto, anticipata nell'edizione odierna del Secolo XIX, arriva dopo le indagini degli agenti del commissariato di Polizia di Pré. I due ragazzi si erano conosciuti in discoteca la sera della festa della donna, avevano bevuto e ballato insieme, fino alla proposta da parte del ragazzo di accompagnare la giovane a casa. Ma al tassista lui avrebbe dato invece l'indirizzo di casa sua, un casolare sulle alture genovesi. Qui l'uomo avrebbe consumato sostanze stupefacenti per poi iniziare a minacciare la ragazza, che voleva invece tornare a casa, con frasi contro il suo Paese di origine e minacciandola di fare a pezzi il suo cadavere se non avessero consumato, come la donna ha raccontato alle forze dell'ordine. Fino alla violenza sessuale e alle percosse, che hanno causato alla ragazza l'emorragia cerebrale.
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La violentò e le sbatté la testa contro il muro: arrestato 31enne genovese
Per la violenza la ragazza fu ricoverata 60 giorni per emorragia cerebrale e fratture dell'orbita. I fatti l'8 marzo scorso
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di E.P.
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