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Cronaca

La polizia stradale effettuerà controlli per verificare se ci sono stati altri bus dello stesso tipo andati in fiamme nonostante fossero semi nuovi e con appena 100 mila km percorsi
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di Michele Varì
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GENOVA -La sezione giudiziaria della polizia stradale di Sampierdarena insieme al perito della procura, l'ingegnere Marco Sartini, ha avviato controlli sul pullman semi nuovo del colosso tedesco Man andato misteriosamente in fiamme domenica 9 luglio nella galleria Monte Giugo fra Recco e Genova Nervi: gli agenti coordinati dal magistrato titolare delle indagini Giovanni Arena stanno cercando di capire se altri bus dello stesso modello, Neoplan, sono bruciati pur avendo relativamente con pochi anni di vita, e come quello bruciato sulla A12 regolarmente tagliandati e con 100 mila km, non pochissimi, ma neppure molti per giustificare un incendio.



L'indagine è stata avviata per lesioni colpose in concorso è a carico di ignoti. I 48 passeggeri che stavano tornando a Como dopo una gita alle Cinque Terre, 31 dei quali finiti in ospedale per il fumo respirato, hanno raccontato quanto ha riferito dall'autista del bus: l'incendio è divampato dalla parte posteriore dei veicolo preceduto solo da un botto e dal fumo.


E' successo a 500 metri dall'uscita del tunnel. Un rogo che poteva essere una tragedia e solo la freddezza e il coraggio dell'autista e dell'accompagnatrice dei turisti comaschi hanno evitato il peggio.

 
Ad indagare è anche la compagnia di assicurazione del bus a cui toccherà pagare gli ingenti danni causati ai viaggiatori e ad Autostrade per l'Italia che è sta costretta chiudere la tratta ed effettuare lavori straordinari notturni per ripristinare la viabilità nella monte Giugo: il tunnel nelle prossime ore dovrà essere necessariamente chiuso, si spera solo parzialmente, per completare le rifiniture del rifacimento e della tinteggiatura delle volte completamente annerite dalle fiamme.

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