IMPERIA - Un centro di permanenza e rimpatrio nell'ex caserma Camandone di Diano Castello? "Assolutamente no". La risposta dei 7 sindaci del golfo dianese, alla sola idea di realizzare un CPR nel comune guidato da Romano Damonte.
"Diano Castello, o meglio, l'intero golfo dianese - ha infatti rimarcato quest'ultimo - non può assolutamente ospitare una struttura del genere. Il nostro territorio, a livello regionale, è il secondo più importante per quanto riguarda il comparto turistico - economico ed è assolutamente impensabile crearvi all'interno una sorta di aree detentiva".
Decisi e taglienti anche i toni del sindaco di Diano Marina, Cristiano Za Garibaldi che, pur capendo, e in un certo senso condividendo le parole del ministro Piantedosi "sulla necessità di creare un CPR" e del governatore della Regione Liguria Giovanni Toti che "lo stesso (il CPR n.d.r.) trovi collocazione in territorio ligure, è fermamente convinto che la Camandone non risponda ai requisiti richiesti.
"Lontana da tanti punti strategici - sottolinea - lontana da una logistica adeguata e, non meno importante, lontana dagli aeroporti".
La parola aeroporto, porta inequivocabilmente il pensiero alla caserma Turinetto, dismessa da anni, nel comune di Albenga per la quale il sindaco Riccardo Tomatis, a poche ore dalla visita di Piantesodi, aveva già alzato le barricate: "Finchè sarò sindaco, ad Albega, non sorgerà alcun CPR".
Prese di posizione importanti, da parte dei sindaci teoricamente coinvolti (perché ad oggi non vi è alcun progetto o disposizione di realizzare un CPR nella Camandone o nella Turinetto) che rischiano però di creare una spaccatura tra loro. Tutti, infatti, si dichiarano determinati a difendere casa propria, a discapito... di quella del vicino.