VENTIMIGLIA - A Ventimiglia la spaccatura sulla possibile realizzazione di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) è sempre più profonda, al punto che l’attuale consigliere ed ex sindaco Gaetano Scullino, se ne avrà la possibilità, lunedì, in occasione della visita in città del ministro degli Interni Piantedosi, ribadirà all’esponente di Governo che la miglior soluzione per alleviare il disagio ai Ventimigliesi è realizzare un centro di transito in frazione Mortola e non una sorta di area detentiva come il Cpr.
"Lo avevo proposto - ricorda - all’allora prefetto Di Bari e ritengo sia la soluzione migliore e meno invasiva. Ventimiglia, per i migranti, rappresenta una città di transito per raggiungere la Francia o il Nord Europa. Un Centro di permanenza e rimpatrio non risolverebbe assolutamente il problema della persone che vivono, dormono, bivaccano per strada".
Scullino insiste sulla necessità che a Ventimiglia venga data una possibilità di riscatto, soprattutto sotto il
profilo turistico. "Gli investimenti da parte di privati - aggiunge - soprattutto alla Marina di San Giuseppe sono sotto gli occhi di tutti. Ventimiglia non è solo migranti, anzi. Questa città paga, ad un prezzo carissimo, la pessima gestione del flusso migratorio da parte dello Stato e dell’Unione Europea ma è una città che vuole e merita riscatto. Il porto, Cala del Forte, di proprietà del Principato di Monaco, è una realtà attiva, vivace che rappresenta un fiore all’occhiello esattamente come lo saranno le opere residenziali che verranno realizzate sul fronte mare. Ventimiglia - conclude- ha un potenziale e va sfruttato".
IL COMMENTO
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