GENOVA - Il caso di Lorenzo Palleri, giovane studente morto in provincia di Udine, mentre svolgeva un programma di stage formativo ha destato una forte indignazione sui social e nel mondo della scuola. Per questo motivo, a livello nazionale, sono stati organizzati diversi presidi in segno di protesta e a Genova l'appuntamento è fissato in Piazza Matteotti per il 28 gennaio alle ore 16.
"C'è stata molta retorica su questo evento, si trattava di uno stage e non di alternanza scuola-lavoro, ma per noi al primo posto c'è la sicurezza, che sia sul posto di lavoro o a scuola", commenta Francesco Devoti della Rete degli Studenti di Genova. "Non si può morire a 16 anni e non si può morire mentre si lavora in un posto non sicuro. Riteniamo in primis che il periodo di formazione è fondamentale per noi studenti e per questo si debba passare meno tempo possibile al di fuori della scuola: la parte più importante è a scuola, non nelle attività extra". E forse di questo i ragazzi se ne sono accorti specialmente dopo la pandemia, quando gli effetti della Dad per molti sono stati problematici, tra mancata comprensione delle lezioni, socialità azzerata, poco dialogo diretto con gli insegnanti e programmi 'accorciati'. Non è un no categorico a stage ed esperienze di alternanza, che - se svolte con progetti coerenti al proprio percorso di studi - possono arricchire e aiutare i giovani a trovare la propria strada, ma è un porre l'accento su cosa non vada bene.
"Non siamo d'accordo con il normalizzare un sistema lavoro che non va bene, che si basa su giovani non tutelati e che ci fa pensare fin dal liceo o dalla scuola secondaria che sia giusto così"
Bene le esperienze di formazione, ma devono essere momenti di apprendimento e non di lavoro vero e proprio, meno che mai in condizioni di pericolo. In molti specialmente nei primi tempi hanno svolto attività poco coerenti con i propri studi e poco utili per la loro crescita personale, poi l'alternanza scuola-lavoro con il Covid è stata sicuramente penalizzata, riducendo le opportunità.
Morti sul lavoro da Covid, Genova sopra alla media nazionale: un terzo sono sanitari
L'altro tema centrale in questa vicenda è quello della sicurezza sul posto di lavoro. Secondo i dati Inail, nel 2021 ci sono state oltre 1400 morti sul lavoro. Anche per questo motivo, l'invito a partecipare al presidio in piazza Matteotti è stato esteso ai sindacati così come ad Arci, Libera e Anpi. "Ci aspettiamo almeno una cinquantina di partecipanti". E per una volta non si potrà "avanzare l'accusa" che le manifestazioni siano la scusa per saltare scuola.
"Abbiamo scelto proprio l'orario pomeridiano per evitare polemiche sterili su un tema così importante"
Ma dal sindacato studentesco arrivano ulteriori richieste al Governo per garantire la sicurezza di studentesse e studenti. "Purtroppo anche a scuola abbiamo delle lacune: riteniamo che i piani di edilizia scolastica non siano soddisfacenti e vorremmo vedere un segnale.
"A dicembre abbiamo avuto a Genova diversi problemi sul riscaldamento in tutti i licei e non solo, siamo stati ascoltati, ma non subito"
E in tema Covid, si vorrebbe qualche sostegno in più. "Crediamo che il Governo debba mettere a disposizione le mascherine Ffp2, sicuramente più sicure e in alcuni casi obbligatorie se ci sono positivi in classe. Su questo chiederemo un incontro al governatore Giovanni Toti. Sappiamo che i prezzi sono già calmierati, ma per le famiglie rappresentano comunque un costo notevole, anche perché si possono tenere al massimo 8 ore".