GENOVA -Una mimi memoria di cinquanta pagine per spiegare perché chi ha gestito il progetto che avrebbe messo in sicurezza le pile del Morandi è stato indagato e ora deve risponderne davanti ai giudici.
Lo scritto è stato depositato al processo Morandi dai pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi che in questo modo hanno cristallizzato le posizioni di tutti gli imputati che dal 2016 hanno avuto a che fare con il progetto di retrofitting, ossia i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10, che sarebbero dovuti partire a settembre 2018: dai tecnici e ingegneri fino ai funzionari del Mit. I magistrati hanno anche depositato tre nuovi documenti sull'organizzazione interna di Autostrade per l'Italia.
Lo scritto presentato oggi dai pm farà poi parte della maxi memoria conclusiva che i pm, con la regia dell'esperto sostituto procuratore Massimo Terrile, stanno redigendo udienza dopo udienza e che, dalle 2300 pagine all'inizio del processo, ora è più che raddoppiata e conta di circa 5 mila pagine.