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Cronaca

La mamma di Mirko, una delle vittime: "Di solito si fanno dopo un esame di coscienza, e mi pare un po' lungo un esame di coscienza lungo sei anni".
1 minuto e 20 secondi di lettura
di Miv

GENOVA- Le scuse dell'attuale amministratore delegato di Autostrade per l'Italia fatte la scorsa settimana durante una lunga intervista a Terrazza Incontra su Primocanale "sono un po' tardive".

Lo ha detto ai nostri microfoni Paola Vicini, mamma di Mirko, una delle 43 vittime del crollo del 14 agosto 2018. La donna aggiunge solo che le scuse si fanno dopo un esame di coscienza, ma - ha rimarcato - un esame di coscienza lungo sei anni mi pare un po' lungo".

Mirk Vicini, il figlio di Paola, è stata l'ultima delle 43 vittime ritrovate dopo il crollo: il suo corpo venne rinvenuto dopo i funerali di stato celebrati alla Fiera del Mare alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella.

Mirko, a cui è stato dedicato il Belvedere di Coronata dove abitava, al momento della scomparsa aveva appena 30 anni e lavorava nei pressi dell'isola ecologica Amiu di Campi travolta dal crollo del ponte.

Anche Egle Possetti, portavoce del Comitato vittime del Morandi, ha giudicato tardive le scuse di Tomasi: "Noi le scuse le avremmo dovute ricevere a suo tempo da Castellucci e da tutti gli azionisti, che invece si erano affrettati a dire che le scuse si fanno se si hanno delle colpe".

Anche Emmanuel Diaz, fratello di Henry morto sul ponte, ha parlato di scuse tardive invitando Aspi a prendere atto delle sue responsabilità per evitare altre tragedie.

Dal canto suo l'amministratore delegato di Aspi Tomasi, al momento della tragedia consigliere di amministrazione dell'azienda e mai sfiorato dall'indagine sul crollo, nel chiedere scusa ha ribadito di avere già espresso più volte la sua vicinanza alle famiglie delle persone che hanno perso la vita nel crollo del Morandi.

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