Cronaca

Il fratello di una delle vittime commenta le parole dell'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia: "Mi chiedo se hanno capito le cause del crollo del Polcevera o con la scusa che il processo è in corso cercano ancora di giustificarsi"
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di Michele Varì

GENOVA - "A me le scuse in questo momento servono ben poco, quello che vorrei sapere qui davanti all'aula dove avviene il processo per il crollo e se l'amministratore di Autostrade per l'Italia Tomasi ha preso atto che le cause del crollo del Morandi sono da ricercare nella suicida visione commerciale di Aspi tesa al guadagno, se non è così significherebbe che la rete autostradale non è ancora sicura".

E' il duro commento di davanti all'aula dove si celebra il processo Morandi di Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime della tragedia del 14 agosto 2018, alle scuse riferite ieri durante il faccia a facci di Primocanale con l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Roberto Tomasi: "Vorrei sapere se ad Aspi hanno preso atto e compreso che con la loro gestione è già crollato un ponte e se hanno cambiato la logica tesa al guadagno e prettamente commerciale di questa società" conclude Diaz.