Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

Effettuata il primo settembre 2021 dalla barca di Spinelli, per gli inquirenti è una delle intercettazioni più significative per provare i presunti reati di corruzione del presidente della Regione, Signorini e l'imprenditore. Il governatore: "Chiarirò tutto"
1 minuto e 25 secondi di lettura
di Michele Vari
Il tuo browser è obsoleto.

GENOVA - "Io sono buttato in barca da Aldo, quando gliela portiamo sta proroga in comitato?" chiede al telefono Toti parlando con l'allora presidente del porto Paolo Emilio Signorini. E' il primo settembre 2021.



E' questa, a detta degli inquirenti, una delle intercettazioni più significative delle tantissime raccolte dalla guardia di finanza per provare i presunti reati di corruzione del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ora sospeso, ma anche di Paolo Emilio Signorini e dell'imprenditore portuale Aldo Spinelli.

L'intercettazione è importante per gli inquirenti perché dopo quella telefonata la proroga trentennale per la gestione del terminal Rinfuse venne approvata, e perché sempre in quel periodo Spinelli avrebbe effettuato un versamento alla fondazione di Toti sotto forma di contributo elettorale. Le prove di questi movimenti, riferiscono gli investigatori, dal tracciamento dei soldi e dalle intercettazioni.

Altro dubbio: pare che all’epoca vigesse il divieto di doppia concessione che impediva a un terminalista già concessionario di beneficiare di una seconda concessione destinata alla movimentazione della medesima merce.

Non a caso l'unico componente del comitato di gestione del porto ad essere interrogato dai pm è stato Rino Canavese, l'unico che si era opposto al rinnovo della concessione trentennale del terminal rinfuse.

Su questa e su tutte le accuse che gli vengono mosse Toti entro pochi giorni parlerà con i magistrati che lo accusano. Dopo essersi avvalso della facoltà di non parlare all'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, per avere il tempo di studiare le carte dell'accusa insieme al suo avvocato Stefano Savi, il governatore è in attesa di conoscere la data in cui potrà difendersi. "Chiarirò tutto" ha ribadito Toti attraverso il suo legale. "anche le telefonate intercettate". Solo dopo, se tornerà libero, deciderà insieme alla sua maggioranza se dimettersi.

ARTICOLI CORRELATI

Mercoledì 15 Maggio 2024

Caso Toti, Meloni pensa al dopo: piace il rettore Delfino

La premier vuole puntare su un tecnico che possa "ripulire" l'immagine di una politica in estrema difficoltà